
Assicurazione infortuni lavoratore autonomo: cos’è?
Se sei alla ricerca di informazioni riguardo l’assicurazione infortuni lavoratore autonomo ti trovi nel posto giusto!
Si tratta, a ben vedere, di uno strumento molto utile per avere la garanzia di una tutela continua.
Questo anche per le categorie professionali non coperte dalle forme di previdenza legali.
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Vediamo dunque come funziona l’assicurazione infortuni lavoratore autonomo:
- come e perché sottoscriverla;
- quali rischi sono assicurati;
- quali sono i diritti e gli obblighi nascenti.
Perché avere un’assicurazione infortuni lavoratore autonomo?
L’assicurazione infortuni lavoratore autonomo viene attivata dal verificarsi di un evento dannoso di cui l’assicurato sia vittima.
Deve trattarsi di un fatto fortuito, quindi non prevedibile ed esterno alla sfera di azione dell’interessato.
Da questo deve essere derivato un danno alla salute apprezzabile.
Deve cioè essere prodotta l’apposita documentazione medica e che sia tale da determinare una inabilità (temporanea o permanente) o la morte.
I prodotti assicurativi che concernono i lavoratori autonomi hanno la funzione di mettere al riparo dalle conseguenze economiche che possono derivare dall’infortunio.
Ovviamente, questo sta al pari delle polizze infortuni che vengono stipulate per legge da parte del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti.
Così, l’assicurazione provvederà al rimborso delle spese mediche sostenute (interventi, medicinali, degenza, e così via), ma anche a liquidare un indennizzo per ogni giorno di inattività dovuta al ricovero o alla guarigione dall’infortunio.
Nel caso di inabilità permanente o di morte, inoltre, l’assicurazione può risarcire l’assicurato (o i suoi beneficiari) erogando direttamente un capitale.
In questo modo lo si aiuta a far fronte ai bisogni non più curabili a causa dell’impossibilità di riprendere l’attività lavorativa.
L’importanza di un’assicurazione infortuni lavoratore autonomo
Come si può evincere da questa breve descrizione, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti possono essere particolarmente interessati da un’assicurazione infortuni.
Questo perché, a differenza dei lavoratori dipendenti, non sono coperti dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro.
Si spiega in questo modo la presenza di polizze infortuni dedicate espressamente alle categorie professionali in esame (avvocati, medici, commercialisti, giornalisti, consulenti, e così via).
Peraltro, di recente la legge aveva previsto un obbligo specifico per gli avvocati di stipulare un’assicurazione infortuni, volta a coprire non solo i danni a se stessi ma anche ai propri collaboratori e praticanti.
Tuttavia, la prima parte della normativa è venuta meno, con la conseguenza che attualmente l’obbligo di stipulare l’assicurazione sussiste unicamente a vantaggio dei collaboratori che svolgono la propria attività in favore dell’avvocato medesimo.
Per approfondimenti consulta questo articolo.
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Le diverse polizze infortuni e i rischi coperti
Abbiamo visto in estrema sintesi il funzionamento delle assicurazioni infortuni e il motivo per cui queste sono indicate per i lavoratori autonomi.
Vediamo ora più nel dettaglio quali tipi di polizze esistono e quali sono i rischi assicurabili con queste ultime.
In generale, tutte le assicurazioni infortuni servono a tutelare contro il rischio di lesioni fisiche:
- determinabili con esame medico;
- dovute ad una causa fortuita o violenta e comunque esterna alla volontà dell’assicurato;
- dalle quali può derivare un’inabilità temporanea o permanente rispetto all’attività lavorativa o persino la morte.
Sotto questo profilo, gli infortuni che fanno scattare il diritto alla prestazione assicurativa sono molti, anche se normalmente le assicurazioni infortuni lavoratore autonomo comprendono:
- lesioni fisiche derivanti dall’attività lavorativa;
- incidenti stradali e assimilati;
- lesioni provocate da fattori esterni (umani e non, come un macchinario non azionato dall’assicurato o il crollo di un edificio durante un sisma);
- infezioni, punture di insetti, morsi di animali;
- avvelenamento e intossicazione a causa di sostanze nocive assunte involontariamente.
Viceversa, per quanto riguarda le conseguenze dell’infortunio, si distinguono solitamente tre diversi moduli assicurativi, a seconda che l’infortunio si sia tradotto in una invalidità permanente, in una invalidità temporanea o nella morte dell’assicurato.
Invalidità permanente
L’invalidità permanente rappresenta la condizione in cui l’assicurato, colpito dall’infortunio o dalla malattia professionale, perde definitivamente e in maniera irrimediabile tutta o parte della propria capacità lavorativa.
Si tratta, all’evidenza, di un caso particolarmente grave, che può derivare da un incidente stradale e dal quale consegue l’impossibilità di produrre, del tutto o in parte, il reddito necessario a sostentare sé e la propria famiglia.
Per questo motivo, la liquidazione avviene normalmente attraverso l’erogazione di un capitale (comprensivo anche dei costi sanitari e post-operatorie sostenute) che permetterà all’assicurato di affrontare con maggior serenità tutte le spese normali cui, altrimenti, non avrebbe più potuto far fronte.
Invalidità temporanea
L’inabilità temporanea, al contrario, prevede una incapacità (totale o parziale) di svolgere la propria occupazione per un periodo di tempo circoscritto.
Peraltro, anche in questa occasione ci sono conseguenze economiche che possono essere affrontate grazie all’assicurazione infortuni.
La compagnia, infatti, provvederà ad integrare il mancato reddito temporaneo del lavoratore autonomo erogando una diaria giornaliera (il cui ammontare e la cui durata dipende sia dalle condizioni della polizza che dalle caratteristiche dell’infortunio), oltre a rimborsare le spese mediche: queste ultime potranno coprire le spese di cura e di ricovero, ma anche gli eventuali interventi e terapie post-operatori.
Morte dell’assicurato
Infine, nel caso in cui dall’infortunio sia derivata la morte dell’assicurato, la polizza può prevedere la liquidazione del capitale in favore degli eredi: anche in questo modo, dunque, specialmente se l’assicurato era il solo in famiglia a produrre reddito, ci si potrà garantire una maggior serenità nel caso di eventi tragici, che lascerebbero i propri familiari privi di sostegno economico.
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Garanzie accessorie ed esclusioni dell’assicurazione infortuni lavoratore autonomo
Quelle finora descritte rappresentano le condizioni standard di un’assicurazione infortuni.
Per la verità, esistono moltissime tipologie di clausole che possono determinare un’estensione o una limitazione della copertura assicurativa, la cui conoscenza può essere importante per l’assicurato, così da graduare opportunamente la polizza alle proprie esigenze.
Cominciando dalle garanzie accessorie, è possibile richiedere la tutela contro ulteriori infortuni, come ad esempio:
- polizza conducente, ossia estendere la copertura anche agli incidenti stradali subiti dall’assicurato mentre è alla guida della propria vettura;
- polizza extra-professionale, estendendo la copertura agli infortuni occorsi non durante le ore dedicate alla propria attività lavorativa;
- infortunio in itinere, che determina la possibilità di vedere risarciti anche i danni che si producono durante l’ordinario tragitto che il lavoratore compie tra casa e il proprio luogo di lavoro (particolarmente indicata nei casi in cui occorra affrontare quotidianamente un lungo percorso casa-lavoro).
I casi in cui l’assicurazione sanitaria non ti copre
Viceversa, esistono alcune cause di esclusione dalla copertura assicurativa infortuni e cioè dei casi che pure provocano un danno alla salute ma che non sono estranei alla volontà dell’assicurato e, dunque, esulano dalla definizione di evento fortuito.
Tra questi è possibile elencare gli infortuni derivanti da:
- abuso di sostanze stupefacenti, farmaci e alcolici
- guida in assenza dei titoli amministrativi prescritti
- delitti compiuti dall’assicurato
- terremoti, eruzioni e altri disastri naturali (salvo sia prevista nella polizza)
- esposizione a radiazioni
Vi sono poi delle ipotesi in cui è la stessa compagnia ad introdurre delle limitazioni, finanche ad escludere l’assicurabilità, in presenza di alcune condizioni cliniche dell’interessato, come quando questi è affetto da epilessia, AIDS, alcolismo o forme di infermità mentale (dovute a fattori psichiatrici od organici).
Franchigie e obblighi per l’assicurato
Tra gli altri aspetti che è opportuno considerare al momento della stipulazione di un’assicurazione infortuni vi è la soglia di franchigia applicata, cioè la quota al di sotto della quale non viene corrisposto il risarcimento.
L’assicurazione infortuni lavoratore autonomo può prevedere una quota minima di giorni non coperti in caso di inabilità temporanea o una soglia percentuale minima nel caso di invalidità permanente detratta dal capitale liquidato.
Come avviene per tutti i contratti di assicurazione, l’assicurato è obbligato al pagamento di un premio periodico, che serve a remunerare il rischio assunto dalla compagnia assicurativa circa il verificarsi dell’evento dannoso.
Ne consegue, quindi, che maggiore è il rischio di infortunio più alto sarà il premio.
Ne deriva che l’assicurazione vorrà ottenere dal professionista il maggior numero possibile di informazioni sulle proprie condizioni fisiche e lavorative e sul proprio stile di vita, onde elaborarne un opportuno profilo di rischio.
Inoltre l’assicurato ha l’obbligo di comunicare alla compagnia tutti gli eventuali mutamenti nelle proprie condizioni di salute o circa l’attività lavorativa svolta, dal momento che questi fattori potrebbero determinare un incremento o una diminuzione del premio richiesto.
Ai fini della liquidazione del risarcimento, invece, l’assicurato è tenuto innanzitutto a comunicare tempestivamente il sinistro all’assicurazione, curando anche la trasmissione della documentazione medica attestante:
- l’infortunio
- i giorni di prognosi
- le terapie effettuate o da effettuare (e i relativi costi), ovvero la perizia da cui risulti la condizione di invalidità e la sua percentuale.
Conclusioni
La scelta di sottoscrivere un’assicurazione infortuni lavoratore autonomo è una garanzia non solo per la propria serenità personale e professionale, ma anche per quella della famiglia.
Infatti, più di altre categorie di lavoratori, i liberi professionisti e gli autonomi non vengono tutelati dalla legge in caso di infortuni, con tutto quanto ne può derivare dal punto di vista economico.
Viceversa, grazie ad una polizza infortuni sarà possibile beneficiare di una integrazione o sostituzione del proprio reddito, così da poter vivere più serenamente le conseguenze di un infortunio.
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Polizze infortuni: Guida completa 2019
In questo articolo ti spiegheremo che cosa sono le polizze infortuni, che cosa copre e perché è importante che tu la sottoscriva.
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Che cosa sono le polizze infortuni?
Con il termine polizza infortuni si indica una particolare tipologia di assicurazione il cui scopo è coprire e proteggere il titolare in caso di sinistro o di incidente.
In questo modo diventa possibile non incorrere in spese consistenti per quanto riguarda le cure ospedaliere ed extra ospedaliere, l’acquisto di medicinali e di dispositivi di supporto.
La polizze infortuni sono erogate a fronte del pagamento di una quota mensile, ma i servizi compresi nella formula variano in base alle condizioni contrattuali.
In genere rientrano nel termine incidente tutti gli eventi violenti, esterni e fortuiti che danno origine a lesioni fisiche misurabili e contestabili in maniera oggettiva.
A seconda del danno ricevuto, dell’ammontare del premio mensile e del massimale si riceve la copertura delle lesioni riportate e delle spese sanitarie da sostenere.
Si ricorda che gli infortuni possono avere come conseguenza un’inabilità temporanea o un’invalidità permanente.
In questo caso la somma erogata dalla compagnia assicuratrice deve essere calcolata tenendo in considerazione anche i danni a lungo termine per quanto riguarda la mancata possibilità per l’utente di assolvere ai bisogni economici, proprio oppure della famiglia, dal punto di vista domestico e da quello lavorativo.
Inoltre queste coperture prevedono il risarcimento alla famiglia in caso di morte del titolare a seguito di un incidente.
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Come funziona l’assicurazione infortuni
Le polizze infortuni possono essere stipulate da qualsiasi soggetto, qualunque sia la sua età, posizione lavorativa ricoperta e mansione.
Il suo obiettivo è prettamente tutelativo e non viene sottoscritta per fini di investimento.
Al contrario, si tratta di una misura concreta volta a evitare di sostenere spese impreviste in caso di sinistro.
Per essere definito infortunio, un evento deve essere:
- violento, cioè immediato o sviluppatosi in un arco di tempo piuttosto breve;
- fortuito, evitabile pur essendo del tutto imprevisto;
- esterno, cioè non dovuto a cause inerenti lo stesso corpo del titolare.
Rientrano in questa categoria anche:
- annegamenti;
- assideramenti;
- danni legati all’esposizione a elementi meteorologici (come le folgorazioni) oppure ad agenti termici (colpi di sole, caldo oppure freddo eccessivi);
- calamità naturali;
- asfissie per le fughe di gas o di vapori;
- avvelenamenti;
- tumulti popolari.
Sono coperti anche i danni causati da un’imperizia grave del titolare della polizza o conseguenti a notevoli sforzi, come:
- ernie addominali;
- le infezioni;
- danni causati da morsi di animali oppure da punture di insetti.
Invece gli infarti non sono considerati incidenti.
Cosa tenere a mente
Si ricorda comunque che è bene verificare cosa prevedono nel dettaglio le condizioni contrattuali perché le varie compagnie assicuratrici possono applicare differenti modalità e requisiti per l’indennizzo.
Su richiesta dell’assicurato possono essere compresi nella copertura anche i danni legati allo svolgimento di attività sportive oppure che si verificano nel corso di viaggi aerei.
Si tratta di modalità che devono essere inserite al momento dell’elaborazione del preventivo.
In alcuni casi possono essere esclusi perché non coperti dalle assicurazioni infortuni:
- danni legati allo svolgimento della propria professione, quando l’assicurato non ha comunicato alla compagnia erogatrice l’eventuale cambio di attività. In questo caso non si ha diritto al rimborso;
- danni che hanno una franchigia superiore all’ammontare del rimborso che spetta al titolare della polizza infortuni;
- incidenti automobilistici provocati dallo stesso assicurato e legati all’assunzione di psicofarmaci o droghe oppure dalla guida in stato di ebbrezza.
L’ammontare del rimborso a seguito dell’infortunio è determinato dalla franchigia e dai massimali fissati dal contratto sottoscritto con la compagnia assicuratrice.
A sua volta l’importo viene relazionato, sempre in base al contratto, alla percentuale di rischio che l’operatore e il soggetto assicurato hanno concordato durante la fase di definizione delle condizioni da applicare.
In genere la somma erogata all’infortunato è calcolata in base ai giorni di inabilità temporanea facendo riferimento alla franchigia.
Invece, nel caso di un’invalidità permanente, si applica la relativa percentuale.
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Le polizze infortuni per particolari categorie
In molti casi le polizze infortuni vengono stipulate per avere una copertura assicurativa per i danni subiti durante lo svolgimento delle proprie attività professionali.
Da questo punto di vista consiste in una sorta di garanzia nei confronti di invalidità permanenti oppure temporanee.
Tuttavia si ricorda che in genere le assicurazioni infortuni sono valide anche per i danni subiti nel corso di attività che non presentano un carattere professionale.
In genere non sono previsti rimborsi e franchigie per le malattie e i problemi di salute che provocano l’inabilità temporanea oppure permanente al lavoro.
Proprio per questo motivo alcune compagnie assicurative mettono a disposizione dei propri clienti soluzioni ibride, che comprendono coperture sia per le malattie che per gli infortuni, integrando le due modalità.
In questo caso spesso l’entità della quota mensile da versare aumenta.
Esistono alcune tipologie di polizze maggiormente indicate a seconda dell’attività lavorativa svolta proprio perché rispondono meglio alle necessità di queste categorie di lavoratori.
Ad esempio:
- per i lavoratori dipendenti è preferibile una semplice assicurazione infortuni. Se si vuole integrare anche la copertura per malattie, è bene fare riferimento al rimborso spese legato a interventi chirurgici piuttosto gravi perché si possiedono già garanzie sufficienti;
- per lavoratori autonomi è bene avere un’assizurazione ibrida perché, in caso di malattia che non consente loro di lavorare, soffrono di una mancanza di reddito. Integrare una diaria per i giorni di malattia permette di usufruire di un sostegno aggiuntivo.
Infine, tra le polizze ibride sono comprese anche le cosiddette long term care, che prevedono l’erogazione di una rendita vitalizia per i titolari che perdono la propria autosufficienza.
Si tratta di una soluzione assistenziale volta a far fronte ai rischi della perdita di autonomia nella vita quotidiana.
Il vitalizio può essere annuale oppure mensile in base quanto stabilito dalle condizioni contrattuali.
La polizza infortuni del conducente
Molto spesso si decide di abbinare alle assicurazioni RC auto le polizze infortuni del conducente.
Si tratta di una garanzia accessoria oppure viene inserita in un secondo momento perché non è obbligatoria per legge.
Tuttavia consente di avere una copertura maggiore ed è finalizzata ad andare incontro al relativo vuoto di tutela.
Infatti l’RCA copre i danni causati dal conducente ad altri (cose e persone), ma non quelli subiti personalmente in un sinistro il cui lui abbia torto.
Al contrario, quando si verifica un incidente con ragione, il conducente viene risarcito per i danni subiti dalla compagnia assicuratrice del guidatore che ha causato il sinistro.
La copertura risulta essere la stessa di una normale assicurazione infortuni , ma copre soltanto i danni fisici del conducente causati da un incidente con colpa, che siano coinvolti altri veicoli oppure no.
In caso di decesso dell’assicurato viene versato agli eredi un capitale caso morte.
Si ricorda che nella maggior parte dei casi le polizze infortuni conducente riguardano soltanto la guida esperta, proprio come accade per l’RC Auto.
L’ammontare della quota mensile aumenta leggermente se si opta per la versione Guida Libera, un’estensione che garantisce la tutela anche dei neopatentati e dei guidatori di qualsiasi età.
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Altre modalità che vengono determinate dalle condizioni contrattuali sono la presenza di eventuali scoperti, cioè limiti ai risarcimenti, e l’ammontare delle franchigie.
Si ricorda che, nel caso delle polizze infortuni conducente, è possibile usufruire di sconti nel caso in cui si abbina questa copertura all’RCA sotto forma di garanzia accessoria.
Alcune compagnie prevedono un costo zero, tuttavia in questi casi si accede alla tutela assicurativa soltanto se si è alla guida del veicolo oggetto della polizza auto.
Se invece si opta per un contratto disgiunto, l’assicurato viene coperto ogni volta si trova alla guida di un qualunque veicolo.
Conclusioni
Il costo delle assicurazioni infortuni sono determinati dall’estensione della copertura e dalle caratteristiche stesse del titolare del contratto.
Proprio per questo motivo viene definita come una modalità personalizzata.
Il preventivo viene elaborato tenendo conto sia del fabbisogno assicurativo che dell’attività svolta dal richiedente.
Si tratta comunque di una tutela importante che consente di avere una maggiore protezione assicurativa personale.
La scelta della tipologia di polizza e dell’offerta deve essere effettuata in base alle proprie reali esigenze e necessità.
Infatti non esiste sul mercato un’assicurazione infortuni che possa essere considerata in assoluto come la migliore.
La valutazione della reale convenienza e dei servizi offerti varia a seconda delle aspettative del richiedente e dei suoi bisogni assicurativi.
Proprio per questo motivo occorre fare un’analisi attenta delle proprie necessità e confrontare differenti proposte, così da verificare quale sia la soluzione maggiormente adatta.
In secondo luogo è bene relazionare la copertura offerta al budget a disposizione.
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Polizza infortuni: 5 buoni motivi per sottoscriverla
Tra le diverse tipologie di assicurazioni, la polizza infortuni rappresenta uno degli strumenti più validi per assicurarsi una serie di vantaggi economici.
Vedrai tra poco come lo fa anche in presenza di eventi imprevisti che possono alterare lo stile di vita dell’assicurato.
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Oltre alla copertura economica per i danni fisici, tuttavia, esistono molti altri vantaggi connessi a questo tipo di polizza.
Vediamo, dunque, cinque buoni motivi per cui vale la pena sottoscrivere un’assicurazione infortuni.
Mettere in sicurezza se stessi e la propria famiglia
La scelta di sottoscrivere una polizza contro gli infortuni è senz’altro la soluzione indicata per chiunque voglia avere la garanzia di una copertura economica in presenza di un sinistro o altro incidente incorso durante la propria attività professionale o personale.
In questo modo, infatti, sarà la compagnia assicurativa a far fronte alle spese mediche (spesso impegnative) e a fornire un sostegno al reddito.
Solo però nel caso in cui dall’infortunio sia derivata l’impossibilità di proseguire, temporaneamente o meno, la propria attività e, quindi, di generare reddito.
L’assicurazione infortuni, infatti, è proprio quel tipo di polizza che permette di salvaguardare la situazione economica dell’interessato e della sua famiglia, quando è necessario far fronte alle spese elevate o ai mancati guadagni che possono derivare da un infortunio.
In che modo?
Attraverso il rimborso o il pagamento diretto delle spese sanitarie e mediante l’erogazione di una somma di denaro sotto forma di:
- diaria;
- rendita;
- altro capitale.
Quest’ultimo profilo è strettamente connesso alla tipologia di conseguenze dell’infortunio, che può determinare:
- una disabilità temporanea (corrispondente, ad esempio, ai giorni di ricovero o di gessatura o di recupero successivi alle terapie mediche);
- una disabilità permanente (nel qual caso si diventa incapaci, totalmente o parzialmente, di svolgere l’attività lavorativa);
- l’evento morte dell’assicurato, risarcendo i familiari entro i limiti dei massimali dedotti in contratto.
Tutela per gli infortuni sul lavoro
Gran parte delle assicurazioni infortuni che vengono sottoscritte in Italia si possono distinguere in due famiglie principali: le polizze obbligatorie e quelle facoltative.
In entrambi i casi, tuttavia, l’oggetto principale dell’assicurazione è connesso a:
- danni;
- malattie;
- eventi che possono colpire l’interessato durante la propria attività lavorativa.
In questo modo potrà svolgere in modo più sereno le proprie mansioni, grazie alla sicurezza di un sostegno economico in caso di bisogno.
Ciò posto, sono però evidenti le differenze tra assicurazione infortuni obbligatoria e volontaria.
La prima, in particolare, è quella che viene richiesta espressamente dalla legge (su tutte il Testo Unico assicurazione infortuni sul lavoro) come obbligo in capo al datore di lavoro.
L’INAIL
Più nel dettaglio, questa forma di assicurazione previdenziale viene gestita dall’INAIL (l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)
Si tratta di un ente che eroga le prestazioni assicurative necessarie in presenza di infortuni, infermità per causa di servizio e pensioni di invalidità.
Inoltre, tra le competenze dell’INAIL rientrano anche le assicurazioni contro gli infortuni domestici, obbligatorie per coloro che svolgono un lavoro di tipo casalingo se non già sottoposti ad altra forma di assicurazione previdenziale obbligatoria.
Per maggiori dettagli su questa forma assicurativa consulta il sito INAIL.
Oltre all’assicurazione obbligatoria, tuttavia, vi possono essere categorie professionali interessate a sottoscrivere polizze infortuni volontarie, gestite in questo caso da compagnie di assicurazioni private.
E’ bene precisare che, in questo secondo caso, chiunque può trovare vantaggio nello stipulare questo tipo di polizza.
Ciò al fine di arricchire la propria garanzia alle attività extra-lavorative o per beneficiare di prestazioni più ricche in caso di infortunio.
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Coperture assicurazione infortuni
Normalmente, un’assicurazione infortuni comporta la copertura di un certo tipo di eventi fortuiti e non dipendenti dalla volontà dell’assicurato, dai quali derivino dei danni fisici e psichici che si traducono in una inabilità, temporanea o permanente, o nella morte dell’interessato.
Sotto questo profilo, quando si è in presenza di un infortunio lieve, che dà luogo unicamente ad una prognosi di temporanea inabilità:
l’assicurazione corrisponde al cliente una somma di danaro utile a coprire le spese mediche occorse e una diaria, ossia un indennizzo su base quotidiana, per tutti i giorni durante i quali è durato il ricovero o il recupero post-intervento e, quindi, ci si è dovuti astenere dal lavoro.
Viceversa, nel caso in cui l’infortunio abbia cagionato conseguenze più gravi, come la perdita definitiva della capacità lavorativa (inabilità permanente) o addirittura la morte dell’assicurato, l’assicurazione eroga un indennizzo per inabilità permanente o per morte, che consiste non solo nel rimborso delle spese mediche e ospedaliere, ma anche in un capitale che viene disposto in favore dell’interessato (o dei suoi eredi, in caso di morte), il cui ammontare dipende dall’entità del danno e dal massimale dell’assicurazione medesima.
Estensione e limitazione della polizza
Sempre in materia di coperture dell’assicurazione infortuni, è bene specificare la possibilità di estensione o limitazione degli standard contrattuali finora descritti.
Sotto il primo profilo, è possibile estendere la polizza infortuni, così da ricomprendervi casistiche più ampie, ad esempio con:
- polizza infortuni e malattia, che comprende anche i danni alla salute e le malattie professionali, oltre che una serie di ulteriori spese mediche (come quelle diagnostiche, l’acquisto dei farmaci, e così via);
- polizza infortuni extra-professionali, all’interno delle quali è possibile includere sia le attività legate ad un diverso lavoro che quelle del tutto estranee al contesto professionale, come le polizze infortuni sportivi o domestici;
- altre tipologie di estensioni, come l’assicurazione infortuni al conducente o l’assicurazione infortuni in itinere.
All’opposto, è sempre bene considerare, a seconda del caso concreto o delle politiche adottate dalla compagnia assicurativa, che esistono condizioni riferite all’interessato che possono escludere dal diritto all’indennizzo o portare al rifiuto da parte della compagnia a concedere la polizza.
Nel primo caso, ad esempio, anche se si è pagato il premio, non si ha diritto al risarcimento per i danni dovuti a:
- propria negligenza;
- abuso di alcool;
- abuso di stupefacenti.
Nel secondo può vedersi opposto un rifiuto a sottoscrivere il contratto chi ha superato una certa età o presenta certe patologie croniche o degenerative.
Sostegno economico per i lavoratori autonomi
Tra le categorie professionali che possono usufruire di maggiori vantaggi dalla sottoscrizione di una polizza infortuni, i lavoratori autonomi e le partite IVA sono senz’altro quelle principali.
Costoro, infatti, non godono, a differenza dei lavoratori dipendenti, di forme assicurative o previdenziali legali: in caso di infortunio o malattia non vi è diritto alle ferie pagate, ai congedi e alle prestazioni previdenziali.
Questo spiega perché la sottoscrizione di un’assicurazione infortuni rappresenta un’ottima risorsa di sostegno economico per i lavoratori autonomi, dal momento che quando si verifica un infortunio che determina un periodo più o meno lungo di allontanamento dalla propria attività lavorativa, al danno derivante dalla necessità di sostenere a proprie spese i costi sanitari si aggiunge anche il mancato guadagno per tutto il periodo di degenza o di inabilità (a maggior ragione se questa diventa permanente o, peggio ancora, dall’infortunio deriva la morte dell’assicurato).
Va inoltre considerato che i liberi professionisti possono godere di apposite clausole accessorie, che estendono la garanzia alle più diverse voci.
Tra queste possiamo menzionare la diaria da ricovero, ossia un indennizzo giornaliero erogato dalla compagnia in seguito ad un infortunio o ad una malattia, che si accompagna al rimborso delle spese mediche sostenute e può coprire sia i giorni di degenza che quelli di convalescenza, gessatura, e così via.
Infine, un ulteriore vantaggio di questo tipo di polizze è che, a differenza di quanto accade per la RC Auto, le assicurazioni infortuni per professionisti, lavoratori autonomi e partite IVA sono parzialmente detraibili dalle imposte sui redditi, con conseguente risparmio in termini fiscali.
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La possibilità di adattare le garanzie al proprio tenore di vita
Ulteriore motivo per sottoscrivere una polizza infortuni è la duttilità di questo strumento assicurativo: infatti, la maggior parte delle compagnie permette ai propri clienti di cumulare più pacchetti di garanzie, così da ottenere non solo un risparmio sul premio complessivo da pagare, ma anche ulteriori profili di sicurezza per se stessi e la propria famiglia.
Accanto alla classica assicurazione infortuni come finora descritta, è possibile configurare in via modulare la polizza così da adattarla al proprio stile di vita.
Anche in questo caso, peraltro, si distinguono alcune formule principali che si rinvengono normalmente nei contratti di assicurazioni.
Tra queste troviamo:
- gli indennizzi da invalidità permanente per infortuni o malattia;
- le indennità giornaliere da ricovero per infortuni e malattia;
- l’assicurazione sulla vita e l’erogazione del capitale agli eredi del premorto;
- l’abbinamento alla RC Auto, con estensione ai danni al conducente;
- l’estensione agli incidenti domestici, agli infortuni extra-professionali, e così via;
- l’assistenza legale.
Conclusioni
Come abbiamo potuto constatare, sono molteplici i motivi per i quali può convenire sottoscrivere una assicurazione contro gli infortuni.
Infatti, dalla possibilità di estendere la copertura a tutti gli eventi rischiosi cui si può andare incontro, fino alla tutela dei propri interessi economici e quelli familiari, grazie a questo prodotto assicurativo sarà possibile ottenere una garanzia speciale di fronte ad eventi traumatici che, purtroppo, possono capitare nel modo più imprevisto.
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Assicurazione infortuni nel 2019: com’è e come funziona
In questo post ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sull’assicurazione infortuni nel 2019.
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Leggendo questo articolo lo imparerai, perché ti parleremo di:
- cosa copre e come funziona una polizza infortuni;
- perché è una polizza fondamentale per certe categorie di individui;
- come sottoscriverla.
Sei pronto? Andiamo!
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Importanza di un’assicurazione infortuni nel 2019
In base alle più recenti statistiche, quasi 2 mln di persone ogni anno subiscono un infortunio rilevante e invalidante.
Sia durante lo svolgimento dell’attività lavorativa che al di fuori di essa.
Quando succede, il danno economico medio che tale infortunio va a causare è di circa 123.000 €.


E’ quindi chiaro che, nonostante la presenza delle coperture pubbliche, non si tratta certo di una situazione da sottovalutare!
L’INAIL
Sappiamo tutti che in Italia esiste l’INAIL, l’istituto nazionale di tutela e assicurazione per le conseguenze degli infortuni sul lavoro.
A seconda del danno conseguito, l’Inail offre ad alcune categorie di persone il diritto di ricevere un supporto finanziario temporaneo o permanente.
Su questo aspetto, per evitare di lasciare aperti dubbi e fraintendimenti, vale però la pena farsi alcune domande importanti, cioè:
- chi sono i soggetti esclusi da queste coperture?
- Questo supporto è sufficiente a sostenere le conseguenze dell’infortunio e del sostentamento dello stile di vita?
- Cosa succede se l’infortunio avviene al di fuori dell’attività lavorativa?
Queste domande non sono per nulla banali.
E’ sempre nei momenti di maggior bisogno che è necessario avere tutte le carte in regola per evitare di subire, oltre al danno, anche la beffa di rimanere senza risorse economiche per far fronte all’evento dannoso.
Naturalmente, il modo migliore per evitare conseguenze economiche rilevanti e catastrofiche è coprirsi attraverso una polizza infortuni.
Il problema è che ognuno di noi parte da una situazione lavorativa e familiare specifica e particolare.
Bisogna quindi fare attenzione a selezionare il prodotto migliore, con l’obiettivo di riuscire a tararlo sulle proprie esigenze.
Vediamo quindi come tutelarsi da questa situazione di pericolo e come scegliere la migliore polizza infortuni in circolazione.
Come funziona l’assicurazione infortuni nel 2019?
Per capire cosa è utile coprire, partiamo analizzando la definizione di infortunio:
E’ considerato infortunio un evento violento, fortuito ed esterno, che produca lesioni fisiche le quali, come conseguenza diretta ed esclusiva, abbiano determinato la morte o l’invalidità permanente dell’assicurato. Le alterazioni dello stato di salute dovute a una malattia sono invece causate da alterazioni organiche o funzionali e possono quindi essere considerate interne al soggetto che le subisce
Prestiamo molta attenzione alle parole utilizzate perché sono decisamente importanti.
Per essere considerato infortunio meritevole di indennizzo, come dice la definizione, l’evento deve essere “violento”, “fortuito” ed “esterno”.
Tutto quello che non rientra all’interno di queste casistiche non viene quindi considerato ai fini del risarcimento.
Ad esempio, un evento “violento” arriva quando è immediato e breve, cosa che esclude quindi tutte le varie malattie di lungo corso.
Poi, per “fortuito” si intende che l’evento debba arrivare in modo del tutto casuale e soprattutto che non sia evitabile.
Subire danni da un incidente stradale perchè non si aveva la cintura di sicurezza allacciata non si può catalogare di certo sotto la casistica degli “infortuni fortuiti”.
Infine, tutte le problematiche che si generano da situazioni “interne” rientrano nella categoria assicurativa della malattia e vanno trattate attraverso l’utilizzo di polizze sanitarie.
Vi è quindi una netta distinzione tra i danni causati da un infortunio e quelli causati da una malattia.
Ed è fondamentale proteggersi per entrambe le evenienze.
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Rischi coperti dall’assicurazione infortuni nel 2019
Dal punto di vista degli infortuni, le conseguenze e i danni che vale la pena assicurare sono:
- la morte;
- l’inabilità temporanea;
- l’invalidità permanente.
Il motivo è che, in tutti questi casi, i danni economici sono così importanti che possono diventare troppo consistenti.
In alcuni casi addirittura impossibili da sostenere, sia per l’assicurato che per la sua famiglia.
Bisogna sempre ricordarsi che tali conseguenze economiche si presentano proprio nel momento in cui ci si trova preoccupati ed occupati a gestire il danno fisico subito.
E’ quindi importante avere la mente libera e potersi concentrare sul processo di cura.
Va inoltre specificato che la garanzia di copertura in caso di morte non è una vera e propria polizza a sé stante, bensì una clausola specifica all’ interno di una polizza infortuni.
Tale clausola dice che se la morte avviene per causa diretta dell’ infortunio, entro un certo arco temporale, allora la compagnia provvederà ad elargire il risarcimento pattuito contrattualmente.
Questi sono solo alcuni esempi che mostrano quanto sia fondamentale porre la massima attenzione alle clausole da inserire per ottenere la migliore polizza infortuni.
L’ idea di sentirsi protetti e sicuri vale nettamente l’investimento di tempo da dedicare alla costruzione di una polizza infortuni tagliata su misura.
Continuando poi nell’analisi, occorre fare una distinzione tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, in quanto cambia notevolmente la tipologia di copertura che è necessario stipulare.
Lavoratori dipendenti
Un lavoratore dipendente gode delle coperture assicurative dell’INAIL, oltre che di quelle presenti all’interno del suo contratto di lavoro.
Tendenzialmente, se subisce un infortunio, può attingere a permessi e ferie retribuite per svolgere tutte le cure del caso.
Certo, se le conseguenze dell’infortunio sono gravi e prolungate, anche questa flessibilità può finire, andando a creare una situazione di tensione finanziaria ed emotiva importante.
Per questo motivo è fondamentale per questo tipo di categoria lavorativa valutare una polizza infortuni, per coprirsi specialmente dagli eventi di grossa entità e impatto.
Fare ciò significa fermarsi ed analizzare quali eventi sono già assicurati dalla copertura pubblica e quali no.
Visto che è necessario fare un’analisi approfondita delle coperture pubbliche in essere, per concentrarsi su ciò che rimane scoperto, la cosa migliore da fare è utilizzare una consulenza professionale, con l’obiettivo di riuscire a costruire la migliore protezione possibile, evitando così doppie coperture.
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Vediamo adesso come si deve comportare invece un lavoratore autonomo.
Lavoratori autonomi
Un lavoratore autonomo, oltre a dover gestire le normali conseguenze di un infortunio, ha il problema della mancata flessibilità lavorativa tipica del lavoratore dipendente.
In assenza di una copertura specifica data dalla polizza infortuni, ogni giorno di assenza dalla propria attività verrà a costare economicamente il doppio.
Del resto la retribuzione è legata a doppio filo alla presenza fisica per i lavoratori autonomi.
Se si è impegnati in ospedale o a svolgere le pratiche necessarie per la propria cura o quella di un familiare, non si potrà dedicare tempo al proprio mestiere.
La polizza infortuni è quindi particolarmente importante per chi ha una libera professione o svolge un’attività imprenditoriale e ha la necessità di non perdere la sua entrata economica, proprio nel momento di maggior bisogno.

Le diverse tipologie di polizze infortuni
Se vogliamo proseguire la nostra analisi, con l’obiettivo di entrare nel merito delle tipologie di polizze infortuni che si possono sottoscrivere, la distinzione si fa in base alla gravità dell’infortunio e del danno procurato.
Da questo punto di vista si distinguono:
- polizza infortuni da inabilità temporanea;
- polizza infortuni da invalidità permanente.
Tutto ruota attorno alla capacità di poter continuare a lavorare, per poter definire per quanto tempo e a quanto ammontano l’indennizzo per le spese mediche, le cure e l’eventuale diaria giornaliera che si va ad inserire come clausola all’ interno della polizza.
Come è facile intuire, ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione per avere accesso ad una copertura adeguata alle proprie esigenze.
Vediamo quindi quali clausole valutare nel momento della sottoscrizione di una polizza infortuni per non fare errori importanti e trovarsi sotto o sovra assicurati.
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Come scegliere la migliore assicurazione infortuni nel 2019
Abbiamo visto come esistano alcune clausole che devono assolutamente essere analizzate da vicino, per evitare di trovarsi di fronte a brutte sorprese nel momento di richiedere l’indennizzo e il risarcimento.
Quando si subisce un infortunio, il fatto di avere la serenità di sapere che la parte finanziaria per sostenere i costi delle cure è al sicuro e pronta per essere utilizzata è una priorità assoluta.
Ecco quindi le principali clausole da verificare per riuscire ad ottenere la migliore soluzione possibile.
Il capitale da assicurare
Tutte le polizze di copertura da infortunio si basano su un capitale da assicurare.
Il premio dipende quindi dall’ammontare della coperta e tendenzialmente salirà all’aumentare del capitale da proteggere.
Per riuscire ad individuare il giusto livello di capitale da assicurare bisogna prendere come punto di riferimento il momento del raggiungimento della pensione.
Il motivo è che bisogna calcolare l’ammontare degli stipendi futuri che mancano alla fine dell’attività lavorativa.
Stiamo parlando di costruire una protezione, perciò l’obiettivo è riflettere su cosa può venire a mancare in caso di infortunio serio e invalidante.
Seguendo questo ragionamento, più una persona è giovane e lontana dalla pensione, più sarà propensa ad assicurare un capitale più alto, in quanto gli mancheranno più anni di stipendio ed entrate per raggiungere la sua pensione.
Per riuscire ad effettuare un calcolo preciso di quanto capitale è giusto assicurare si consiglia comunque di richiedere la consulenza di un professionista preparato.
Andiamo avanti.
La franchigia
La franchigia è quella barriera sotto la quale non si è coperti dall’assicurazione.
Soprattutto nelle polizze da infortunio è un parametro molto importante, perchè può spostare significativamente il livello del premio da pagare.
In linea generale, più sarà alta, minore sarà il premio da pagare, ma bisogna stare attenti a non definire una franchigia troppo alta e veder sfumare la copertura per infortuni rilevanti.
Per effettuare il calcolo corretto bisogna fare affidamento sulla % di invalidità che viene riconosciuta a seguito di un infortunio.
Il motivo è che il risarcimento dell’infortunio sarà basato proprio su tali percentuali.
Facendo un esempio puramente casuale, se si decide di coprire 150.000 € di capitale e si subisce un infortunio con una invalidità al 10%, il risarcimento da parte della Compagnia di Assicurazione sarà di 15.000 €.
Il punto di riferimento per valutare il livello corretto di risarcimento è utilizzare le tabelle ANIA e INAIL sulle % di invalidità.
In questo modo ci si riesce a fare un’idea del potenziale danno che si può subire e della reale necessità di copertura.
Ogni assicurato deve essere in grado di fare un’analisi che parta dal tipo di lavoro che svolge e da quali infortuni possono essere più pericolosi per la propria situazione economica e lavorativa.
Suddivisione delle soglie di franchigia
In linea generale il meccanismo di copertura funziona così:
- sotto una certa soglia di franchigia non si ha diritto a nessuna copertura;
- tra la franchigia minima e una certa % di invalidità (di solito intorno al 50%, 60%) la copertura è parziale;
- oltre una certa soglia di invalidità la copertura è totale.
Questo significa che non è necessario subire un infortunio che renda invalidi al 100% per avere accesso a tutta la copertura dell’assicurazione.
Le Compagnie sanno bene che oltre un determinato livello di invalidità % i danni sono così rilevanti che non si può più lavorare, perciò riconoscono un risarcimento pieno.
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Diaria giornaliera
La diaria giornaliera è una forma di indennità che serve a coprire alcuni giorni di temporanea incapacità lavorativa.
Come abbiamo visto, si tratta sicuramente di una clausola adatta prevalentemente ai lavoratori autonomi e ai libero professionisti.
Tra le varie opzioni, la diaria include un indennizzo per il gesso, per i giorni di convalescenza o di ricovero.
La scelta se aggiungere questa clausola o meno dipende molto dal tipo di attività lavorativa che si svolge quotidianamente.
Clausole particolari
Potresti anche voler includere all’interno della tua copertura alcuni servizi aggiuntivi che vanno ad aumentare il livello di protezione e serenità.
Ad esempio potresti voler aggiungere un servizio di assistenza per avere una consulenza medica d’urgenza e direttamente a casa tua, così come potresti voler ottenere un trasporto immediato in ambulanza o un infermiere dedicato.
Oppure, in alternativa, potresti voler togliere queste clausole extra, in quanto non le reputi vitali.
E’ chiaro che più si entra nel dettaglio, più è necessario fare un’attenta valutazione del rapporto premio/coperura.
La soluzione migliore rimane sempre quella che ti porta in uno stato di massima serenità mentale a seguito della sensazione di “avere le spalle coperte” nel momento del bisogno.
Valuta quindi con cura ed attenzione tutte le clausole da inserire nel contratto di assicurazione infortuni, affinché le tue esigenze vengano rispettate.
Conclusioni
I numeri e le statistiche dimostrano come gli infortuni invalidanti e in grado di creare una forte tensione finanziaria sono un rischio rilevante che colpisce trasversalmente tutte le categorie di lavoratori.
Le coperture pubbliche hanno un “raggio d’azione” limitato e non sempre in grado di soddisfare le reali esigenze di protezione.
Per ovviare a questo evidente problema è necessario stipulare delle polizze assicurative specifiche, per essere sicuri di non incappare nelle conseguenze del caso.
Considerato poi il fatto che ognuno di noi presenta una situazione familiare e lavorativa particolare, vale la pena studiare una soluzione assicurativa su misura, con l’introduzione e l’esclusione delle clausole corrette, per evitare il rischio di sotto o sovra copertura.
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Cosa copre l’assicurazione infortuni?
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Sono infatti sempre di più le persone che scelgono di sottoscrivere un’assicurazione infortuni.
Questo tipo di polizza assicurativa permette infatti di ottenere un risarcimento economico in presenza di danni derivanti da un incidente che comprometta la salute.
Attraverso una polizza infortuni è infatti possibile ottenere sia un risarcimento per le spese mediche, che una fonte integrativa di reddito quando si è obbligati a non poter esercitare la propria attività lavorativa.
Vista l’importanza di questo tipo di prodotto, vediamo più da vicino come funziona e cosa copre l‘assicurazione infortuni.
Cos’è un’assicurazione infortuni?
Le più diverse attività quotidiane possono esporre chiunque al rischio del verificarsi di un infortunio.
Un incidente sul lavoro o all’interno della propria abitazione, si sa, possono rappresentare una fonte di danni personali.
Oltrettutto espongono l’interessato e la sua famiglia a spese mediche, oltre a perdite economiche dovute dall’impossibilità di continuare la propria attività lavorativa.
Grazie alle polizze infortuni è possibile quanto meno godere di una sicurezza economica tale da affrontare con maggiore serenità l’insorgere di un infortunio.
Infatti, questo tipo di assicurazione prevede, dietro il pagamento di un premio periodico prefissato al momento della sottoscrizione:
- l’obbligo per la compagnia assicurativa di corrispondere il rimborso per le spese mediche sostenute;
- alternativamente una diaria per tutti i giorni di ricovero e di astensione dal lavoro occorrenti.
Ciò si verifica nel momento in cui interviene l’infortunio.
Ma cos’è un infortunio?
Si intende un evento fortuito ed esterno (quindi caratterizzato da imprevedibilità e incontrollabilità da parte dell’assicurato), che causa una determinata lesione fisica.
Ne consegue che in questa definizione possono entrare le più diverse fattispecie che danno luogo ad un danno, tra cui:
- una caduta e la conseguente frattura;
- l’insorgenza di una malattia professionale;
- un colpo di calore.
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Tipi di assicurazione infortuni
Le assicurazioni infortuni sono moltissime, anche se la principale distinzione va operata tra:
- polizze obbligatorie;
- polizze facoltative.
Le prime sono imposte dalla Legge come obbligo a carico del datore di lavoro e individuano come beneficiari i suoi dipendenti.
Le seconde, invece, possono essere sottoscritte da chiunque (anche da parte del lavoratore dipendente) e presentarsi secondo le più diverse tipologie.
Per esempio si hanno tipi di assicurazione infortuni che:
- coprono uno specifico rischio o comprendono diverse categorie di infortuni;
- assicurano rischi legati all’attività lavorativa o extra-professionali;
- prevedono la corresponsione di un risarcimento unitario o sotto forma di diaria.
La diversità tra formule assicurative serve principalmente a rispondere alle più differenti esigenze degli assicurati.
Infatti questi ultimi devono valutare quali possono essere gli elementi di rischio contro i quali gli conviene tutelarsi con una polizza.
L’individuazione di tali elementi, chiaramente, va fatta soprattutto in base al proprio stile di vita.
Per questo motivo, esemplificando, può essere opportuno inserire clausole relative agli infortuni in itinere, se vi è la necessità di spostarsi per raggiungere il posto di lavoro.
Oppure sottoscrivere una polizza contro calamità naturali, se si vive in una zona soggetta a questo tipo di eventi.
O, infine, rivolgere la propria attenzione verso prodotti in grado di coprire le malattie professionali, se si svolge un lavoro che comporta prestazioni usuranti o espone a sostanze tossiche, e così via.
Va segnalato il crescente ricorso a questo tipo di assicurazioni, che sempre più italiani individuano come prodotto utile per porsi al riparo da tutte le conseguenze dannose che possono interessare la propria vita.
Ciò è confermato dalle più recenti rilevazioni statistiche dell’ANIA (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici), le quali attestano che questo ramo assicurativo ha procurato, al 2017, circa il 18% dei premi pagati dagli utenti, con un valore pari a circa 3,5 miliardi di euro.
Come funziona un’assicurazione infortuni?
Dopo aver descritto in sintesi cosa copre l’assicurazione infortuni è opportuno chiarire il meccanismo di funzionamento della medesima.
In linea di massima, i due elementi fondamentali di un contratto di assicurazione sono il rischio assicurato e il premio.
Quanto al primo, è possibile distinguere tre categorie principali di rischi coperti dalle polizze infortuni, potendosi individuare garanzie per:
- inabilità temporanea;
- invalidità permanente;
- morte.
Le polizze contro l’inabilità temporanea servono a coprire le circostanze dannose che impediscono all’assicurato di esercitare la propria attività lavorativa per un certo periodo di tempo.
Pertanto, esse si traducono, normalmente, nella prestazione da parte della compagnia assicurativa di una diaria, ossia di una somma di denaro riconosciuta per ogni giorno lavorativo perso, oltre al risarcimento delle spese mediche sostenute a causa dell’infortunio.
Viceversa, se il rischio assicurato si estende fino alle ipotesi che danno luogo ad invalidità permanente, l’oggetto dell’assicurazione comprenderà anche i danni che producono conseguenze irreversibili, con impossibilità permanente (totale o parziale) di svolgere un’attività lavorativa.
A questo tipo di copertura corrisponde un meccanismo di liquidazione più complesso.
L’assicurazione cioè corrisponderà un determinato valore percentuale (dipendente dal grado di menomazione occorso al cliente) rispetto al capitale assicurato.
Per esempio, se il contratto prevede un valore assicurativo massimo di un milione di euro, la somma in concreto erogata corrisponderà ad una porzione di questa cifra, fino a comprenderla del tutto in caso di inabilità totale.
Caratteristiche intrinseche del prodotto
Si tratta, all’evidenza, di un prodotto dedicato soprattutto ai lavoratori autonomi, i quali, a differenza dei lavoratori dipendenti, non godono per Legge di una copertura assicurativa obbligatoria per le malattie e gli infortuni.
Infine, è possibile estendere la copertura assicurativa fino all’evento morte dell’assicurato: in questo caso i beneficiari (solitamente il coniuge e i figli) avranno diritto ad un risarcimento, proporzionalmente diviso salva diversa disposizione dell’intestatario.
Sulla scorta dei diversi tipi di coperture alle quali si può estendere l’assicurazione infortuni, deriva anche una differente misura del premio dovuto dall’assicurato, e cioè il prezzo che viene pagato periodicamente per l’acquisto della copertura assicurativa.
Questo, in altri termini, viene calcolato in base al livello di rischio per cui si richiede copertura, secondo un’equazione che si può così descrivere: maggiore è il tasso di rischio (in ragione del proprio lavoro o attività extra-professionale, delle proprie condizioni di vita o dell’estensione data alla garanzia), maggiore sarà il premio richiesto.
Vi sono peraltro rischi talmente elevati che le compagnie assicurative potrebbero rifiutarsi di assicurarli.
Normalmente, le diverse compagnie, infatti, escludono o limitano l’assicurabilità in presenza di alcune circostanze, come l’aver superato un certo limite d’età, l’aver contratto una malattia degenerativa o l’essere dipendenti da sostanze stupefacenti.
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Quale assicurazione infortuni sottoscrivere?
Come abbiamo già avuto modo di rilevare, esistono differenti tipi di polizze infortuni tra le quali scegliere.
La presenza di un gran numero di prodotti assicurativi diversi è nota anche alle associazioni dei consumatori, che, non a caso, offrono da diverso tempo alcune soluzioni per individuare l’assicurazione infortuni più confacente alle esigenze del cliente.
Ne è un esempio è la recente inchiesta svolta da Altroconsumo.
Ciò premesso, è possibile individuare, quanto alla fonte di rischio che si intende assicurare, tre principali categorie di polizze infortuni alle quali rivolgersi.
1. Assicurazione infortuni generica
L’assicurazione infortuni più diffusa è senz’altro quella generica, che permette a chiunque, a prescindere dall’attività lavorativa prestata, di poter coprire il rischio del verificarsi di eventi dannosi, anche sotto forma di malattie.
Questo tipo di polizza è quella maggiormente indicata per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, dal momento che, come già accennato, queste categorie professionali non godono dell’assicurazione aziendale obbligatoria per Legge.
Ciò non impedisce anche ai lavoratori dipendenti, soprattutto nel caso in cui svolgano mansioni ad alto rischio, di sottoscrivere una polizza infortuni integrativa, così da avere maggiori garanzie di liquidazione in caso di danno.
2. Assicurazione infortuni non lavorativi
Vi sono poi delle assicurazioni infortuni che permettono di estendere la copertura ad un determinato rischio non qualificabile nell’ottica dell’attività lavorativa.
E’ il caso, ad esempio, dell’assicurazione infortuni sportivi, dedicata agli atleti e, in generale, a quanti svolgono un’attività di carattere sportivo.
Che cosa copre l’assicurazione infortuni sportivi?
In questo caso, la copertura permette di far fronte a tutti gli incidenti che si verificano nell’ambito dell’attività sportiva (un allenamento, una gara, e così via) e che si traducano in una delle categorie considerate prima (inabilità temporanea o permanente e morte).
Inoltre, l’assicurazione per gli infortuni sportivi può prevedere anche clausole particolari, come l’estensione del rischio anche per i danni a terzi.
In particolare, il Decreto 2 novembre 2010 impone la sottoscrizione obbligatoria di un’assicurazione infortuni quando la prestazione sportiva viene svolta nell’ambito di discipline riconosciute dal CONI.
Sono esclusi, pertanto, i dilettanti e coloro che svolgono attività sportiva a titolo amatoriale.
Per loro può essere indicato stipulare un’assicurazione generica così da mettersi al riparo dagli infortuni incorsi durante l’attività non agonistica.
3. Assicurazione infortuni domestica
Altra tipologia di assicurazione infortuni che non concerne specificamente l’attività lavorativa è quella domestica.
Con questo tipo di polizza, dunque, si coprono i rischi derivanti dagli incidenti che si verificano in casa, ad esempio mentre si svolgono pulizie o manutenzioni.
Inoltre, la liquidazione può assumere diverse forme:
- rimborsi delle spese mediche;
- indennità da ricovero o da convalescenza;
- assistenza legale.
Ma quindi che cosa copre l’assicurazione infortuni domestica?
Con questa polizza è possibile coprire sia il rischio di morte e invalidità temporanea o permanente.
Conclusioni
Leggendo questo articolo avrai sicuramente capito cosa copre l’assicurazione infortuni.
Come abbiamo avuto modo di vedere, la sua sottoscrizione permette al cliente di usufruire di un’apposita tutela economica per tutti gli imprevisti.
Si ha quindi una protezione contro eventi che possono verificarsi durante o al di fuori della propria attività lavorativa.
Inoltre, grazie al gran numero di polizze esistenti, è possibile graduare il contenuto del contratto alle proprie specifiche esigenze, in modo da avere una copertura opportunamente graduata al proprio stile di vita.
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