
Assicurazione viaggi: come scegliere la migliore
Quando si decide di partire per un soggiorno all’estero è normale chiedersi se valga la pena stipulare un’assicurazione viaggi
Soprattutto sorgono dubbi su quali siano gli elementi da valutare per scegliere la polizza migliore.
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Nonostante si speri sempre che vada tutto liscio, purtroppo, a volte, può capitare un imprevisto che si metta di traverso e rovini tutta la vacanza:
- un bagaglio smarrito all’aeroporto che ti lascia senza vestiti e oggetti personali proprio all’inizio della tua esperienza all’estero;
- la macchina che si rompe e ti lascia a piedi durante un lungo spostamento;
- un problema medico che richiede assistenza immediata in un paese che non conosci e di cui non parli la lingua.
Viaggiare senza prendere le dovute precauzioni è in realtà un rischio troppo alto da sostenere
Questo soprattutto quando si esplorano paesi che hanno costi di assistenza sanitaria troppo elevati o regole particolari da dover rispettare.
Stipulare un’assicurazione viaggi è quindi uno di quei passaggi obbligatori per preparare un soggiorno da potersi godere serenamente e senza pensieri.
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Vediamo quindi come funziona un’assicurazione viaggi, cosa copre, quanto costa e come scegliere la migliore.
Come funziona e cosa copre l’assicurazione viaggi
Stipulare una polizza viaggi è un modo per tutelarsi da tutti gli imprevisti che possono accadere durante una vacanza o un periodo di permanenza all’estero.
Le principali coperture che include riguardano:
Spese mediche di assistenza alla persona
Questa tipologia di copertura serve a tutelarti in caso di malattia o di infortunio che necessiti di una prestazione medica immediata.
Al suo interno sono comprese:
- il pagamento dell’assistenza sul posto;
- il supporto telefonico;
- la ricerca di un ospedale a cui rivolgersi;
- la gestione del rientro a casa.
Protezione del bagaglio
In caso di furto o smarrimento viene risarcito un valore in base al massimale indicato nelle clausole di polizza
Annullamento del viaggio
Nel caso in cui l’annullamento sia avvenuto per cause di forza maggiore, tutte indicate nei documenti di polizza, la compagnia effettua il rimborso del biglietto.
Come puoi vedere, l’assicurazione viaggi serve esattamente a coprire diverse situazioni che riguardano l’ambito relativo ad un soggiorno all’estero.
Senza contare il fatto che ti possono garantire un’esperienza serena, senza dover affrontare nessuna difficoltà, come conseguenza di un evento imprevisto.
Soprattutto per quanto riguarda i viaggi al di fuori dell’Europa, è fondamentale proteggersi da sistemi e regole che non si conoscono e che possono presentare più di una sorpresa.
Per esempio un viaggio negli Stati Uniti, dove le spese sanitarie possono lievitare velocemente per richieste di assistenza nemmeno troppo complicate.
Proseguendo, è bene sapere che l’assicurazione viaggi si divide nelle seguenti categorie:
- viaggio singolo;
- multiplo o annuale;
- viaggio giovani.
Le assicurazioni viaggi singoli sono quelle polizze che ti proteggono per tutta la durata della tua vacanza e si estinguono al tuo rientro.
Le assicurazioni viaggi multiplo o annuale sono specifiche per chi è spesso all’estero durante l’anno, magari per lavoro, e ha bisogno di una protezione continua, indipendentemente dalla durata di un singolo viaggio.
Quelle viaggi giovani sono polizze specifiche per ragazzi che devono fare un’esperienza di studio all’estero o per un tirocinio formativo.
Naturalmente il punto è sempre quello di riuscire a trovare una soluzione che ti copra dai principali rischi, ad un prezzo conveniente e non eccessivo.
Vediamo quindi quanto costa un’assicurazione di viaggio e quali sono i fattori che incidono maggiormente sul livello del premio.
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Quanto costa un’assicurazione viaggi?
Quando si decide di stipulare una polizza viaggio, il più grande errore che si può commettere è cercare l’offerta più economica.
In linea generale, risparmiare sul premio significa sempre ridurre il livello delle coperture globali, aspetto che in alcuni casi può addirittura rendere inutile la stipula stessa dell’assicurazione.
Il problema è che le polizze di viaggio vengono viste spesso come un costo aggiuntivo che si somma alle già elevate spese da dover sostenere per fare l’esperienza.
Questo spinge molte persone ad utilizzare i siti di comparazione online, con l’obiettivo di prendere una decisione basandosi su ricerche col filtro “a partire dalla soluzione più economica”.
Tale aspetto le compagnie assicurative online lo sanno molto bene, e per poter essere competitive sul prezzo propongono delle polizze con sconti e riduzioni del premio molto significative, cercando in tutti i modi di attrarre l’attenzione del soggetto che si deve assicurare.
Purtroppo però se il premio è così “conveniente” esiste spesso un motivo particolare.
La verità è che le polizze viaggio proposte in questo modo hanno al loro interno una serie di problemi non da poco, tra cui:
- la presenza di diverse esclusioni;
- massimali di rimborso molto bassi;
- franchigie troppo alte;
- limitazioni consistenti.
Insomma, strutturata in questo modo l’assicurazione di viaggio diventa veramente inutile, oltre che un reale costo superfluo.
Cose da considerare per una buona assicurazioni viaggi
La logica dietro la stipula di una polizza di viaggio rimane quella di coprirsi e tutelarsi dai rischi che presentano un impatto rilevante, con l’obiettivo di proteggere se stessi, la propria famiglia e i propri beni da sinistri, furti, malattie e imprevisti.
Cercare di risparmiare pochi euro, a fronte del fatto di rimanere scoperti su rischi importanti, è una scelta del tutto inefficiente e irrazionale.
Detto questo, un’assicurazione di viaggio può costare da poche decine di euro per le polizze più semplici, fino a qualche centinaio di euro per le versioni più complete e attrezzate.
Ciò che distingue quindi la completezza di una polizza, e il relativo livello del premio, sono i seguenti fattori specifici.
La destinazione
Il primo fattore discriminante è la destinazione del viaggio.
A seconda del luogo che si deve raggiungere sarà necessario inserire determinate protezioni.
Generalmente le compagnie di assicurazione dividono il mondo in tre grandi aree geografiche:
- Europa;
- Usa e Canada;
- resto del mondo.
Viaggiare all’interno dei paesi che ricadono sotto l’etichetta “Europa” significa poter accedere alle protezioni sanitarie dirette locali, come descritto dai regolamenti comunitari o dai singoli accordi bilaterali.
Non è quindi necessario aggiungere quel tipo di copertura all’interno delle clausole di polizza.
E’ invece necessario verificare attentamente le condizioni e la presenza di accordi bilaterali nei paesi che ricadono nella classificazione “resto del mondo”.
Nel caso in cui non fosse così, sarà necessario aggiungere le dovute protezioni e garanzie.
Inoltre, se decidi di noleggiare una macchina sul luogo, è bene che ti assicuri per quanto riguarda i potenziali incidenti stradali, oltre che valutare l’ipotesi di inserire in polizza una copertura del valore dei tuoi bagagli in caso di furto.
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La durata del viaggio
All’aumentare della permanenza all’estero, aumenta inevitabilmente anche il costo del premio.
Più tempo si passa lontano da casa e maggiore sarà la probabilità di poter subire un sinistro o un imprevisto che faccia scattare la polizza.
Aumentando i rischi, logicamente aumenta anche la necessità di usufruire di una copertura adeguata.
Se devi viaggiare spesso puoi valutare la stipula di un’assicurazione viaggio multiplo o annuale, in modo tale da risparmiare sul premio.
Il numero degli assicurati
Maggiore è il numero degli assicurati, maggiore sarà il costo della polizza, soprattutto se ognuno è costretto a stipulare singolarmente un’assicurazione di viaggio personale.
Se si viaggia in tanti, per ovviare a questa situazione, si può valutare di stipulare una “polizza familiare” che vada a coprire tutti i membri della famiglia e che permetta di ridurre gradualmente il livello del premio.
Clausole particolari
Le versioni più economiche delle polizze di viaggio sono delle soluzioni standard a cui è spesso necessario aggiungere delle clausole particolari per poter ottenere una copertura che risponda alle proprie esigenze.
La stesura di un’assicurazione su misura avviene attraverso l’utilizzo e l’aggiunta di clausole specifiche, come le estensioni, la modifica dei massimali, la modifica delle esclusioni, e la revisione delle franchigie.
Soltanto in questo modo è possibile ottenere la migliore copertura possibile, in grado di tutelare realmente l’assicurato.
Vediamo quindi quali sono queste clausole particolari e a quali aspetti devi prestare la massima attenzione per poter modificare la versione standard e ottenere la migliore assicurazione di viaggio possibile.
Le esclusioni
Ci sono diverse casistiche in cui la compagnia si può rifiutare di pagare il risarcimento.
Ad esempio, alcune delle tipologie più diffuse di danni sono quelli causati da:
- eventi naturali catastrofali;
- scioperi;
- guerre.
Ma anche:
- i danni subiti all’interno di paesi che presentano delle limitazioni all’ingresso;
- i furti subiti ad oggetti non dichiarati preventivamente o non riposti nelle cassette di sicurezza degli alberghi.
La cosa migliore da fare è studiare i documenti di polizza e verificare quali siano le esclusioni che riducono il perimetro di copertura dell’assicurazione.
Nel momento in cui sia necessario aggiungerle si può valutare di far rientrare un’esclusione all’interno della protezione della polizza, contrattandola direttamente con la compagnia.
La copertura medica
La copertura medica è una garanzia che va valutata a seconda del paese in cui si deve soggiornare.
Se si decide di restare in Europa, all’interno di quasi tutte le nazioni si può utilizzare la copertura sanitaria diretta, dettata dai regolamenti e dagli accordi bilaterali.
Se invece si viaggia nei paesi extra-europei e soprattutto nei paesi in cui la sanità è un servizio privato, bisogna assolutamente inserire tale copertura all’interno della polizza di viaggio, per evitare un esborso salatissimo.
I massimali
I massimali rappresentano un aspetto molto rilevante nella definizione di un’assicurazione di viaggio efficace.
Specialmente per quanto riguarda le spese mediche nei paesi che hanno sistemi sanitari privati, dove perfino le cure di base possono rappresentare un costo difficile da gestire, è fondamentale inserire un livello adeguato.
Meglio quindi sottoscrivere una polizza di viaggio che includa dei massimali importanti, mediamente non inferiori ad 1 milione di euro, per evitare di rimanere scoperti nel momento di massimo bisogno.
Le franchigie
Le franchigie sono quella parte di danno che rimane scoperta e a carico dell’assicurato.
La cosa migliore da fare è controllare che le offerte economiche non prevedano fanchigie troppo alte e, nel caso, fare richiesta per abbassarle.
Volendo esiste anche l’opzione di annullarle completamente, per poter ottenere una copertura totale.
Attenzione però perchè non tutte le compagnie offrono questa possibilità, cosa che rappresenta un motivo in più per approfondire la ricerca, con l’obiettivo di trovare una polizza che ti permetta di farlo.
Le vacanze sportive
Se il tuo obiettivo è quello di viaggiare per fare sport, ti conviene inserire l’apposita copertura all’interno dell’assicurazione di viaggio.
Normalmente le assicurazioni tendono a non indennizzare gli infortuni causati da certe pratiche sportive, motivo per cui è necessario confrontarsi direttamente con un professionista per valutare il costo di un’eventuale aggiunta tra le condizioni di polizza.
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Come scegliere la migliore assicurazione viaggi
Dopo tutto quello che abbiamo visto è giunto il momento di fare un riepilogo e scoprire come scegliere la migliore assicurazione viaggi.
Per poter passare da una polizza standard ad un’assicurazione che ti protegga realmente in caso di bisogno è necessario studiare una soluzione adeguata con l’aiuto di un professionista del settore.
L’obiettivo è inserire le clausole che servono per rispondere alle tue esigenze particolari.
Da questo punto di vista, il primo fattore da considerare attentamente è il paese di destinazione.
Il motivo è che bisogna valutare l’aggiunta delle coperture di assistenza sanitaria, vero ago della bilancia nella determinazione del premio.
Altro aspetto rilevante, sempre legato alle coperture sanitarie, è il livello dei massimali di spesa.
Specialmente per i paesi che hanno sistemi privati è necessario assicurasi di avere un massimale adeguato al costo delle prestazioni mediche.
Inoltre è importante accertarsi che tra le clausole del contratto di polizza sia presente il pagamento diretto delle spese ospedaliere da parte della compagnia assicurativa, così da evitare di dover anticipare delle somme di denaro rilevanti.
Se è tua abitudine viaggiare con degli oggetti costosi in valigia (macchine fotografiche, attrezzatura professionale, computer…), preoccupati di denunciarli per tempo e di indicare il loro valore in polizza , in modo da poter ottenere un congruo indennizzo in caso di furto del bagaglio.
Assicurati anche che in caso di un infortunio serio la compagnia paghi direttamente le spese di rientro in patria del malato, o eventualmente della salma, nel caso di incidente mortale.
Conclusioni
In definitiva, per riuscire ad ottenere la migliore assicurazione di viaggio possibile è necessario evitare il famoso “fai da te” e l’acquisto di polizze economiche online.
Affidandoti ad un professionista serio che sia in grado di fare un’analisi completa dei tuoi bisogni assicurativi, puoi costruire una copertura globale che tenga conto di tutte le tue esigenze particolari e ti protegga durante la tua esperienza di viaggio.
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Sottoscrivere una polizza sanitaria: guida 2019
I vantaggi derivanti dal sottoscrivere una polizza sanitaria sono molteplici, in primis in termini di sicurezza rispetto alla necessità di far fronte a spese mediche costose e improvvise.
Secondo le più recenti statistiche sono milioni gli italiani che decidono di rivolgersi a strutture private per le più diverse prestazioni mediche.
Lo fanno perché attratti dai minori tempi di attesa e da una generale sfiducia nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale.
Come conseguenza di questo fenomeno è cresciuta esponenzialmente anche l’attenzione verso prodotti assicurativi.
Sono infatti in grado di assicurare l’adeguata copertura per le spese necessarie, chiaramente più elevate rispetto alle cure pubbliche.
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In questo articolo ti spiegheremo come sottoscrivere una polizza sanitaria e avrai la possibilità di capire:
- come funziona la polizza sanitaria;
- in che modo accedere a quella che presenta le migliori caratteristiche per le tue esigenze familiari o aziendali.
Cos’è l’assicurazione sanitaria?
Dal punto di vista della sua struttura, una polizza sanitaria non differisce da altre forme di assicurazione, dal momento che ti permette di ottenere un rimborso rispetto alle più disparate spese sostenute in cure mediche, ricoveri ed esami diagnostici.
Più nel dettaglio, grazie ad un’assicurazione sanitaria potrai beneficiare di una copertura finanziaria per visite specialistiche, esami diagnostici, ricoveri presso strutture sanitarie pubbliche o private, cure riabilitative, assistenza domiciliare e acquisto di farmaci e terapie post-operatorie.
Normalmente, invece, non sono coperte dall’assicurazione sanitaria le spese dovute per cure odontoiatriche, per la chirurgia estetica e per una serie di infortuni “volontari” (come incidenti procurati a causa dell’uso improprio di stupefacenti e alcolici).
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Come funziona l’assicurazione sanitaria?
In linea di massima, il meccanismo che fa scattare il diritto al rimborso da parte dell’assicurazione è relativamente semplice.
Sottoscrivere una polizza sanitaria, infatti, obbliga la compagnia, ricevendo in cambio il pagamento del premio periodico, a rimborsare al cliente le spese mediche cui questi ha dovuto far fronte durante il periodo di vigenza dell’assicurazione.
Con la conseguenza che, se si verifica una qualsiasi necessità medica, potrai rivolgerti alla tua compagnia assicurativa per essere tenuto indenne da quanto speso per le cure rientranti nelle prestazioni sanitarie prima menzionate.
Accanto a questo meccanismo di base, ovviamente, possono esistere anche diverse forme assicurative, che dipendono dalle caratteristiche della polizza che avrai deciso di sottoscrivere o dalle specifiche politiche adottate dalla compagnia.
Sotto questo profilo, infatti, possono esserci polizze sanitarie in cui:
- viene effettuato esclusivamente il rimborso delle spese mediche sostenute (prevedendosi o meno una certa franchigia, ossia una somma minima al di sotto della quale non vi è risarcimento);
- accanto al rimborso o in alternativa a quest’ultimo, si ha diritto ad una diaria o altra forma di indennizzo dovuto per tutto il periodo di ricovero o di malattia;
- oltre all’intestatario e mediante il pagamento di un premio apposito, la copertura assicurativa viene estesa a tutti i componenti della famiglia;
- l’intestatario della polizza che sia un imprenditore non è il diretto beneficiario, ma il rimborso viene effettuato nei confronti dei dipendenti aziendali.
Quale assicurazione sanitaria scegliere?
In base alle diverse caratteristiche delle forme di polizza sanitaria esistenti, può essere utile individuare alcune categorie principali così da permetterti di scegliere quella più appropriata alle tue esigenze.
Abbiamo già fatto cenno al fatto che non esiste un unico tipo di polizza sanitaria, ma diverse.
Per semplicità espositiva, possiamo elencare tre tipi principali di assicurazione sanitaria per malattia:
- individuali a rimborso;
- individuali con indennizzo;
- collettive;
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Polizze individuali a rimborso
Le polizze individuali a rimborso prevedono l’obbligo, a carico della compagnia di assicurazioni, di rimborsare le spese mediche sostenute dall’assicurato o, nel caso sia sottoscritta l’apposita clausola, dai familiari dello stesso.
Ciò comporta che, in prima battuta, il cliente dovrà pagare di tasca propria le spese mediche, salvo poi richiederne il rimborso alla compagnia.
Come abbiamo anticipato, la copertura assicurativa dipende in larga misura dal tipo di contratto, anche se normalmente sono incluse all’interno dell’assicurazione sanitaria le spese relative a visite mediche e diagnostiche, trattamenti operatori e post-operatori, acquisto di medicinali.
Vi sono poi pacchetti assicurativi per determinate tipologie di malattie, ivi compreso il rimborso delle spese per controlli periodici sullo stato di salute.
Altro profilo che può essere inciso quando decidi di sottoscrivere una polizza sanitaria è la presenza o meno (e l’ammontare) della franchigia, ossia di una soglia minima al di sotto della quale non si provvede al risarcimento.
Anche in questo caso, tuttavia, vi sono compagnie assicurative che permettono di abbattere la franchigia quando ci si rivolge ad appositi istituti convenzionati con l’assicurazione stessa.
In ogni caso, ai fini della richiesta di rimborso è sempre necessario esibire la fattura relativa alla prestazione medica acquistata o produrre il ticket sanitario.
Polizze individuali con indennizzo
Viceversa, quelle con indennizzo individuano accanto al diritto al rimborso anche una somma indennitaria per un certo periodo di degenza in struttura ospedaliera.
In questo caso, il contratto può prevedere delle limitazioni relative alla causa del ricovero, anche se normalmente può trattarsi delle più diverse forme di degenza:
- accertamenti programmati;
- ricoveri d’urgenza;
- day hospital.
Inoltre, al momento della sottoscrizione del contratto si può prevedere che il riconoscimento dell’indennizzo sia subordinato alla circostanza che l’assicurato abbia dovuto astenersi dalla propria attività lavorativa in ragione della malattia o dell’infortunio
Questo è ciò che rende questo tipo di polizza particolarmente vantaggiosa per i lavoratori autonomi.
Oltre alla produzione dei documenti che comprovano le spese, è necessario che l’assicurato esibisca anche le prove attestanti il periodo di ricovero o di malattia:
- cartelle cliniche;
- certificato di pronto soccorso;
- prescrizioni mediche.
L’indennizzo viene liquidato normalmente sotto forma di una diaria giornaliera, la cui entità può dipendere dalla durata della degenza o dal premio pagato.
Polizze collettive e aziendali
Infine, ci sono polizze sanitarie che individuano come beneficiari più persone.
In questo caso l’assicurazione può essere intestata ad un unico soggetto e le prestazioni assicurative verranno erogate in favore di un certo numero di beneficiari.
In alternativa, è possibile che la polizza venga intestata collettivamente ai diversi soggetti che ne possono usufruire in caso di bisogno.
Spesso tali polizze sono offerte dal datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti, in modo gratuito o dietro trattenuta in busta paga.
In molti casi, tuttavia, la sottoscrizione dell’assicurazione sanitaria aziendale viene effettuata nel quadro di un contratto collettivo.
Nella formazione della polizza quindi possono intervenire anche rappresentanti sindacali dei lavoratori coinvolti e, comunque, con l’adesione dei dipendenti.
Dal punto di vista pratico, il funzionamento è il medesimo previsto per le altre tipologie di assicurazione sanitaria.
In particolare, l’intestatario può convenire con la compagnia assicurativa anche l’estensione della copertura ai familiari dei dipendenti beneficiari.
Cosa devi fare per sottoscrivere una polizza sanitaria?
In astratto, chiunque può sottoscrivere un’assicurazione sanitaria.
Vi possono provvedere, infatti:
- professionisti e lavoratori autonomi (al fine di assicurarsi una fonte di sostentamento nel caso in cui non possano dedicarsi alla propria attività lavorativa);
- medici (spesso le associazioni di categoria prevedono forme agevolate di assicurazione per le professioni sanitaria);
- dipendenti (la legge impone la corresponsione della retribuzione in caso di malattia ed è possibile che esista già una polizza sanitaria aziendale).
In ogni caso, se sei interessato ad attivare una polizza sanitaria hai la possibilità di rivolgerti ad una delle numerose compagnie assicurative che erogano questo tipo di prodotto.
Una volta contattate potrai fissare un appuntamento in agenzia per le opportune pratiche precontrattuali.
Questa fase è la più delicata.
La compagnia assicurativa fornisce al cliente un modulo di adesione volto ad acquisire il maggior numero di informazioni e dati.
Si tratta delle notizie in base alle quali sarà possibile calcolare il livello di rischio che si intende assicurare e determinare l’ammontare del premio richiesto.
A questo proposito, è importante ricordare che il cliente ha l’onere di non tacere o alterare informazioni rilevanti ai fini della stipula dell’assicurazione.
In presenza di dichiarazioni false, l’assicurazione ha il diritto di rifiutare la prestazione assicurativa, anche se si è in regola con il pagamento dei premi.
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Sotto il profilo delle informazioni da fornire, le principali attengono allo stato di salute e alle abitudini di vita.
Infatti, certe circostanze possono determinare l’aumento del grado di rischio o addirittura il rifiuto dell’assicurazione ad attivare la polizza.
Un esempio del primo tipo può essere la circostanza che il richiedente abbia superato una certa età, cosa che rende più elevato il rischio di incorrere in certe patologie.
Come esempio del secondo tipo, invece, è possibile che l’assicurazione rifiuti la stipula in presenza di richiedenti:
- con problemi di alcol;
- con problemi di stupefacenti;
- che presentino malattie degenerative di una certa rilevanza al momento della richiesta.
Altre informazioni rilevanti che possono incidere sulla determinazione del premio e dell’estensione della copertura assicurativa attengono all’età, al sesso, alla professione svolta.
Dopo aver fornito tali informazioni, al cliente verrà formulato un preventivo per quanto concerne il premio.
Inoltre, l’assicurazione dovrà illustrare le diverse clausole e patti accessori collegati al contratto, ad esempio:
- la presenza e l’ammontare di franchigia e massimale;
- le limitazioni a determinati eventi risarcibili;
- le modalità di erogazione della prestazione assicurativa.
In base a quanto illustrato prima, dunque, al momento della sottoscrizione dell’assicurazione sanitaria è fondamentale che tu abbia le idee chiare.
Così facendo sarai in grado di valutare le differenti proposte di polizza dalle diverse compagnie assicurative.
Conclusioni
Tra i motivi principali che possono indurre a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria vi sono:
- da un lato la certezza di poter far fronte alle più diverse spese mediche;
- dall’altro di poter contare su una fonte di sostentamento cui attingere in caso di ricoveri o malattie che inibiscono l’attività lavorativa.
Quest’ultimo lo sorge specialmente se si è lavoratori autonomi o appartenenti ad una famiglia monoreddito.
La presenza di molteplici prodotti assicurativi di questo tipo, in ogni caso, rende importante determinare con precisione le tipologie di coperture da assicurare.
Al contempo, i diversi tipi di polizze possono variare tra loro anche in base a clausole accessorie.
Ecco perché, con il nostro contributo, abbiamo puntato a fornirti un quadro sintetico degli elementi da tenere in considerazione al momento della sottoscrizione dell’assicurazione sanitaria, così da permetterti di aggiudicarti il prodotto più adeguato alle tue esigenze personali.
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Sottoscrivere una rc professionale medici nel 2019
In questo articolo ti verrà spiegata l’importanza di sottoscrivere una Rc Professionale Medici, ossia della polizza professionale che interviene per coprire il danno in caso di richiesta di risarcimento.
Il motivo per cui è fondamentale che un medico si tuteli è legato all’elevato numero di cause, ossia denunce a medici operanti in:
- cliniche private;
- ospedali pubblici;
- liberi professionisti.
Inutile negare che spesso gli errori possono capitare.
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Per cui tutelarti da ogni tipo di rischio che può verificarsi durante lo svolgimento del tuo lavoro è fondamentale se desideri lavorare sempre in maniera serena.
Tuttavia, quando devi sottoscrivere una rc professionale medici è importante che tu faccia attenzione a una serie di elementi e parametri.
Di seguito ti evidenzierò tutti gli aspetti che dovrai prendere in considerazione per sottoscrivere una rc professionale medici che faccia al caso tuo.
La richiesta di risarcimento danni
Nel caso in cui un medico effettui un errore o un presunto tale, durante lo svolgimento della sua professione, il paziente potrebbe inviare una richiesta di risarcimento danni.
Il medico, essendo assicurato, non dovrà fare altro che inviare copia della lettera al suo assicuratore che procederà in tal modo all’apertura delle pratiche di sinistro.
Bisogna sottolineare che il sinistro non è necessariamente legato al suo esito.
Questo significa che anche in caso di reclamo infondato sarà necessario aprire le pratiche per il sinistro.
Nel momento in cui il medico riceve una richiesta di risarcimento, è possibile che si verifichino tre differenti situazioni.
La prima è che il medico venga riconosciuto non colpevole, ossia non responsabile per l’eventuale problema riscontrato da quanti hanno fatto causa.
La seconda è che il medico sia riconosciuto responsabile di quanto avvenuto e venga pertanto condannato dal giudice al pagamento di una determinata somma.
Infine, la terza possibilità è che l’assicurazione faccia un accordo prima che venga definita l’eventuale sentenza che condanna il medico per colpevolezza.
In questi ultimi due casi non sarà il medico a pagare la somma pattuita ma la compagnia di assicurazioni.
Ecco perché è fondamentale, per un professionista dell’area sanitaria, attivare un’assicurazione.
Questa ti permetterà di evitare tutti i problemi legati al pagamento di un danno che si può verificare durante lo svolgimento della tua professione.
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Colpa lieve, colpa grave e legge Gelli
Per comprendere al meglio quale sia il tipo di polizza che bisogna stipulare è necessario che tu conosca alcuni passaggi fondamentali della legge Gelli del 2017.
Questa, infatti, ha messo bene in chiaro quali siano le responsabilità sanitarie dei medici e delle strutture in cui i medici operano.
Prima dell’entrata in vigore della legge Gelli venivano definiti differenti tipologie di colpa (lieve o grave) relativamente al rapporto tra il medico e la struttura in cui lavorava.
Tipologie di colpa che potevano essere attribuite
- medico dipendente di una struttura privata: poteva essere accusato come diretto responsabile sia per casi di colpa lieve che grave
- medico dipendente da una struttura pubblica: era imputabile solo in caso di colpa grave.
- libero professionista: poteva vedersi accusato di colpa lieve o grave e, con esso, anche la struttura sanitaria in cui operava.
Con la legge Gelli, invece, la responsabilità dei medici viene riconosciuta solo relativamente alla colpa grave, sia che questi operino in strutture pubbliche che private.
Questo purché il medico abbia un rapporto extra-contrattuale col paziente.
Inoltre, va sottolineato che proprio la legge Gelli richiede, come obbligatoria, la Rc professionale medici, siano essi:
- dipendenti;
- consulenti esterni;
- altre figura abilitate ad operare all’interno della struttura.
Infine, in caso di responsabilità del medico, anche tutta la struttura sanitaria in cui esso opera verrà coinvolta.
Questo significa che i medici che possono essere incolpati sia di colpa lieve che grave sono tutti i professionisti che presentano un rapporto contrattuale con il paziente.
La conoscenza della legge Gelli è pertanto fondamentale per sottoscrivere una Rc professionale medici che possa essere maggiormente consona alle proprie esigenze.
Il rapporto contrattuale o extra-contrattuale con il paziente incide anche sui termini per eventuali azioni di responsabilità medica.
In caso di rapporto extra-contrattuale, infatti, i termini sono fissati a 5 anni e il paziente dovrà apportare prova dell’errore commesso dal medico.
In caso di rapporto contrattuale, invece, la prescrizione è di 10 anni e sarà la struttura ospedaliera e dover presentare una prova relativa alla mancata responsabilità del medico.
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Come scegliere la polizza giusta
Con l’obbligo di sottoscrivere una rc professionale medici è necessario che i medici, più o meno esperti, sappiano scegliere con attenzione e con consapevolezza il tipo di assicurazione.
La scelta migliore, come si può immaginare, è quella che prevede un’agenzia assicurativa seria e professionale, in grado di fornire garanzie specifiche.
Lavorare con professionisti delle assicurazione, infatti, permette di stipulare contratti trasparenti, in cui non siano presenti cavilli.
Nello specifico, in caso di Rc medica è importante controllare la presenza o meno di soluzioni come quella della responsabilità solidale, della franchigia, degli scoperti e del massimale aggregato.
Una compagnia assicurativa seria, inoltre, garantirà un prezzo che sia in grado di coprire effettivamente gli eventuali danni causati al paziente.
Un medico, infatti, non deve mai essere superficiale sulla scelta della propria polizza assicurativa.
Questo perché, in caso di incidente sul lavoro, solo una buona polizza sarà in grado di coprire le spese evitando al professionista di dover pagare di tasca propria.
Il massimale
Per questo è anche necessario scegliere con cura il massimale, ossia la somma massima che l’agenzia di assicurazioni mette a disposizione del medico per gli eventuali pagamenti di danni.
Scegliere un massimale troppo basso garantisce una spesa minima per le rate dell’assicurazione ma, allo stesso tempo, non garantisce una buona copertura economica in caso di necessità.
In base al tipo di specializzazione può essere necessario optare per un tipo di polizza più cara ma che contemporaneamente metta al riparo in caso di incidenti.
Nella scelta della polizza un medico non dovrebbe mai pensare che a lui non potrà mai succedere niente ma, viceversa, pensare a quale sia il massimo danno che possa capitare.
Si potrà quindi scegliere la giusta polizza Rc professionale medici che assicuri la copertura massima in caso di incidente grave.
Polizza Rc verso terzi e polizza infortuni: due assicurazioni da non confondere
Quando si parla di polizza Rc professionale medici non devi confondere questo tipo di contratto con quello delle polizze infortuni.
Una polizza infortuni, infatti, coprirà il medico in caso di infortunio sul lavoro.
Si tratta di un tipo di polizza che un medico può decidere di stipulare per proteggersi da eventuali incidenti di lavoro che potrebbero costringerlo a restare inoperante per un certo periodo di tempo.
Questa polizza può essere inoltre richiesta dalle strutture nelle quali il medico stesso lavora.
La polizza Rc, invece, è quella che copre danni a terzi; si tratta quindi di due contratti differenti.
Tuttavia spesso le agenzie di assicurazioni ti possono offrire una serie di condizioni agevolate nel caso stipuli entrambe le polizze con loro.
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Polizza a primo e secondo rischio
Potresti trovarti nella situazione di disporre di due differenti polizze con copertura dello stesso tipo di rischio.
Questo tipo di situazione può venirsi a creare quando, ad esempio, oltre alla polizza rc professionale medici viene stipulata una polizza anche dalla struttura in cui lavori.
Nella maggior parte dei casi non si tratta di polizze identiche, ma di contratti assicurativi che si sovrappongono per una serie di rischi specifici.
In questi casi dovrai valutare se una delle polizze presenta la clausola specifica di secondo rischio.
Questo significa che in caso di sinistro, la polizza che presenta la clausola di secondo rischio verrà utilizzata solo in caso di superamento del massimale previsto da quella di primo rischio.
Per fare un esempio, immaginiamo che un medico abbia stipulato una polizza:
- a primo rischio da 1.000.000€;
- a secondo rischio da 1.500.000€.
Se questo stesso medico si dovesse trovare a pagare un danno a un paziente da 1.300.000€ non potrebbe fare riferimento alla polizza di secondo rischio.
Dovrebbe invece rivolgersi a quella di primo rischio e richiedere alla seconda solo la differenza.
Conclusioni
Un medico deve obbligatoriamente sottoscrivere una Rc professionale medici.
La scelta della polizza migliore, tuttavia, è fondamentale per poter avere la massima garanzia in caso di sinistro.
Per questo, prima di stipulare qualsiasi tipo di contratto devi informarti con attenzione sulla normativa vigente.
Potrai così comprendere quale tipo di rischio corrono i medici in base al settore in cui lavorano e, soprattutto, in base alla struttura in cui operano.
Inoltre, è sempre molto importante che tu valuti eventuali esigenze specifiche che possono portare alla predilezione di un certo tipo di polizza rispetto a un’altra.
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Assicurazione infortuni lavoratore autonomo: cos’è?
Se sei alla ricerca di informazioni riguardo l’assicurazione infortuni lavoratore autonomo ti trovi nel posto giusto!
Si tratta, a ben vedere, di uno strumento molto utile per avere la garanzia di una tutela continua.
Questo anche per le categorie professionali non coperte dalle forme di previdenza legali.
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Vediamo dunque come funziona l’assicurazione infortuni lavoratore autonomo:
- come e perché sottoscriverla;
- quali rischi sono assicurati;
- quali sono i diritti e gli obblighi nascenti.
Perché avere un’assicurazione infortuni lavoratore autonomo?
L’assicurazione infortuni lavoratore autonomo viene attivata dal verificarsi di un evento dannoso di cui l’assicurato sia vittima.
Deve trattarsi di un fatto fortuito, quindi non prevedibile ed esterno alla sfera di azione dell’interessato.
Da questo deve essere derivato un danno alla salute apprezzabile.
Deve cioè essere prodotta l’apposita documentazione medica e che sia tale da determinare una inabilità (temporanea o permanente) o la morte.
I prodotti assicurativi che concernono i lavoratori autonomi hanno la funzione di mettere al riparo dalle conseguenze economiche che possono derivare dall’infortunio.
Ovviamente, questo sta al pari delle polizze infortuni che vengono stipulate per legge da parte del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti.
Così, l’assicurazione provvederà al rimborso delle spese mediche sostenute (interventi, medicinali, degenza, e così via), ma anche a liquidare un indennizzo per ogni giorno di inattività dovuta al ricovero o alla guarigione dall’infortunio.
Nel caso di inabilità permanente o di morte, inoltre, l’assicurazione può risarcire l’assicurato (o i suoi beneficiari) erogando direttamente un capitale.
In questo modo lo si aiuta a far fronte ai bisogni non più curabili a causa dell’impossibilità di riprendere l’attività lavorativa.
L’importanza di un’assicurazione infortuni lavoratore autonomo
Come si può evincere da questa breve descrizione, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti possono essere particolarmente interessati da un’assicurazione infortuni.
Questo perché, a differenza dei lavoratori dipendenti, non sono coperti dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro.
Si spiega in questo modo la presenza di polizze infortuni dedicate espressamente alle categorie professionali in esame (avvocati, medici, commercialisti, giornalisti, consulenti, e così via).
Peraltro, di recente la legge aveva previsto un obbligo specifico per gli avvocati di stipulare un’assicurazione infortuni, volta a coprire non solo i danni a se stessi ma anche ai propri collaboratori e praticanti.
Tuttavia, la prima parte della normativa è venuta meno, con la conseguenza che attualmente l’obbligo di stipulare l’assicurazione sussiste unicamente a vantaggio dei collaboratori che svolgono la propria attività in favore dell’avvocato medesimo.
Per approfondimenti consulta questo articolo.
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Le diverse polizze infortuni e i rischi coperti
Abbiamo visto in estrema sintesi il funzionamento delle assicurazioni infortuni e il motivo per cui queste sono indicate per i lavoratori autonomi.
Vediamo ora più nel dettaglio quali tipi di polizze esistono e quali sono i rischi assicurabili con queste ultime.
In generale, tutte le assicurazioni infortuni servono a tutelare contro il rischio di lesioni fisiche:
- determinabili con esame medico;
- dovute ad una causa fortuita o violenta e comunque esterna alla volontà dell’assicurato;
- dalle quali può derivare un’inabilità temporanea o permanente rispetto all’attività lavorativa o persino la morte.
Sotto questo profilo, gli infortuni che fanno scattare il diritto alla prestazione assicurativa sono molti, anche se normalmente le assicurazioni infortuni lavoratore autonomo comprendono:
- lesioni fisiche derivanti dall’attività lavorativa;
- incidenti stradali e assimilati;
- lesioni provocate da fattori esterni (umani e non, come un macchinario non azionato dall’assicurato o il crollo di un edificio durante un sisma);
- infezioni, punture di insetti, morsi di animali;
- avvelenamento e intossicazione a causa di sostanze nocive assunte involontariamente.
Viceversa, per quanto riguarda le conseguenze dell’infortunio, si distinguono solitamente tre diversi moduli assicurativi, a seconda che l’infortunio si sia tradotto in una invalidità permanente, in una invalidità temporanea o nella morte dell’assicurato.
Invalidità permanente
L’invalidità permanente rappresenta la condizione in cui l’assicurato, colpito dall’infortunio o dalla malattia professionale, perde definitivamente e in maniera irrimediabile tutta o parte della propria capacità lavorativa.
Si tratta, all’evidenza, di un caso particolarmente grave, che può derivare da un incidente stradale e dal quale consegue l’impossibilità di produrre, del tutto o in parte, il reddito necessario a sostentare sé e la propria famiglia.
Per questo motivo, la liquidazione avviene normalmente attraverso l’erogazione di un capitale (comprensivo anche dei costi sanitari e post-operatorie sostenute) che permetterà all’assicurato di affrontare con maggior serenità tutte le spese normali cui, altrimenti, non avrebbe più potuto far fronte.
Invalidità temporanea
L’inabilità temporanea, al contrario, prevede una incapacità (totale o parziale) di svolgere la propria occupazione per un periodo di tempo circoscritto.
Peraltro, anche in questa occasione ci sono conseguenze economiche che possono essere affrontate grazie all’assicurazione infortuni.
La compagnia, infatti, provvederà ad integrare il mancato reddito temporaneo del lavoratore autonomo erogando una diaria giornaliera (il cui ammontare e la cui durata dipende sia dalle condizioni della polizza che dalle caratteristiche dell’infortunio), oltre a rimborsare le spese mediche: queste ultime potranno coprire le spese di cura e di ricovero, ma anche gli eventuali interventi e terapie post-operatori.
Morte dell’assicurato
Infine, nel caso in cui dall’infortunio sia derivata la morte dell’assicurato, la polizza può prevedere la liquidazione del capitale in favore degli eredi: anche in questo modo, dunque, specialmente se l’assicurato era il solo in famiglia a produrre reddito, ci si potrà garantire una maggior serenità nel caso di eventi tragici, che lascerebbero i propri familiari privi di sostegno economico.
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Garanzie accessorie ed esclusioni dell’assicurazione infortuni lavoratore autonomo
Quelle finora descritte rappresentano le condizioni standard di un’assicurazione infortuni.
Per la verità, esistono moltissime tipologie di clausole che possono determinare un’estensione o una limitazione della copertura assicurativa, la cui conoscenza può essere importante per l’assicurato, così da graduare opportunamente la polizza alle proprie esigenze.
Cominciando dalle garanzie accessorie, è possibile richiedere la tutela contro ulteriori infortuni, come ad esempio:
- polizza conducente, ossia estendere la copertura anche agli incidenti stradali subiti dall’assicurato mentre è alla guida della propria vettura;
- polizza extra-professionale, estendendo la copertura agli infortuni occorsi non durante le ore dedicate alla propria attività lavorativa;
- infortunio in itinere, che determina la possibilità di vedere risarciti anche i danni che si producono durante l’ordinario tragitto che il lavoratore compie tra casa e il proprio luogo di lavoro (particolarmente indicata nei casi in cui occorra affrontare quotidianamente un lungo percorso casa-lavoro).
I casi in cui l’assicurazione sanitaria non ti copre
Viceversa, esistono alcune cause di esclusione dalla copertura assicurativa infortuni e cioè dei casi che pure provocano un danno alla salute ma che non sono estranei alla volontà dell’assicurato e, dunque, esulano dalla definizione di evento fortuito.
Tra questi è possibile elencare gli infortuni derivanti da:
- abuso di sostanze stupefacenti, farmaci e alcolici
- guida in assenza dei titoli amministrativi prescritti
- delitti compiuti dall’assicurato
- terremoti, eruzioni e altri disastri naturali (salvo sia prevista nella polizza)
- esposizione a radiazioni
Vi sono poi delle ipotesi in cui è la stessa compagnia ad introdurre delle limitazioni, finanche ad escludere l’assicurabilità, in presenza di alcune condizioni cliniche dell’interessato, come quando questi è affetto da epilessia, AIDS, alcolismo o forme di infermità mentale (dovute a fattori psichiatrici od organici).
Franchigie e obblighi per l’assicurato
Tra gli altri aspetti che è opportuno considerare al momento della stipulazione di un’assicurazione infortuni vi è la soglia di franchigia applicata, cioè la quota al di sotto della quale non viene corrisposto il risarcimento.
L’assicurazione infortuni lavoratore autonomo può prevedere una quota minima di giorni non coperti in caso di inabilità temporanea o una soglia percentuale minima nel caso di invalidità permanente detratta dal capitale liquidato.
Come avviene per tutti i contratti di assicurazione, l’assicurato è obbligato al pagamento di un premio periodico, che serve a remunerare il rischio assunto dalla compagnia assicurativa circa il verificarsi dell’evento dannoso.
Ne consegue, quindi, che maggiore è il rischio di infortunio più alto sarà il premio.
Ne deriva che l’assicurazione vorrà ottenere dal professionista il maggior numero possibile di informazioni sulle proprie condizioni fisiche e lavorative e sul proprio stile di vita, onde elaborarne un opportuno profilo di rischio.
Inoltre l’assicurato ha l’obbligo di comunicare alla compagnia tutti gli eventuali mutamenti nelle proprie condizioni di salute o circa l’attività lavorativa svolta, dal momento che questi fattori potrebbero determinare un incremento o una diminuzione del premio richiesto.
Ai fini della liquidazione del risarcimento, invece, l’assicurato è tenuto innanzitutto a comunicare tempestivamente il sinistro all’assicurazione, curando anche la trasmissione della documentazione medica attestante:
- l’infortunio
- i giorni di prognosi
- le terapie effettuate o da effettuare (e i relativi costi), ovvero la perizia da cui risulti la condizione di invalidità e la sua percentuale.
Conclusioni
La scelta di sottoscrivere un’assicurazione infortuni lavoratore autonomo è una garanzia non solo per la propria serenità personale e professionale, ma anche per quella della famiglia.
Infatti, più di altre categorie di lavoratori, i liberi professionisti e gli autonomi non vengono tutelati dalla legge in caso di infortuni, con tutto quanto ne può derivare dal punto di vista economico.
Viceversa, grazie ad una polizza infortuni sarà possibile beneficiare di una integrazione o sostituzione del proprio reddito, così da poter vivere più serenamente le conseguenze di un infortunio.
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Polizze infortuni: Guida completa 2019
In questo articolo ti spiegheremo che cosa sono le polizze infortuni, che cosa copre e perché è importante che tu la sottoscriva.
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Che cosa sono le polizze infortuni?
Con il termine polizza infortuni si indica una particolare tipologia di assicurazione il cui scopo è coprire e proteggere il titolare in caso di sinistro o di incidente.
In questo modo diventa possibile non incorrere in spese consistenti per quanto riguarda le cure ospedaliere ed extra ospedaliere, l’acquisto di medicinali e di dispositivi di supporto.
La polizze infortuni sono erogate a fronte del pagamento di una quota mensile, ma i servizi compresi nella formula variano in base alle condizioni contrattuali.
In genere rientrano nel termine incidente tutti gli eventi violenti, esterni e fortuiti che danno origine a lesioni fisiche misurabili e contestabili in maniera oggettiva.
A seconda del danno ricevuto, dell’ammontare del premio mensile e del massimale si riceve la copertura delle lesioni riportate e delle spese sanitarie da sostenere.
Si ricorda che gli infortuni possono avere come conseguenza un’inabilità temporanea o un’invalidità permanente.
In questo caso la somma erogata dalla compagnia assicuratrice deve essere calcolata tenendo in considerazione anche i danni a lungo termine per quanto riguarda la mancata possibilità per l’utente di assolvere ai bisogni economici, proprio oppure della famiglia, dal punto di vista domestico e da quello lavorativo.
Inoltre queste coperture prevedono il risarcimento alla famiglia in caso di morte del titolare a seguito di un incidente.
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Come funziona l’assicurazione infortuni
Le polizze infortuni possono essere stipulate da qualsiasi soggetto, qualunque sia la sua età, posizione lavorativa ricoperta e mansione.
Il suo obiettivo è prettamente tutelativo e non viene sottoscritta per fini di investimento.
Al contrario, si tratta di una misura concreta volta a evitare di sostenere spese impreviste in caso di sinistro.
Per essere definito infortunio, un evento deve essere:
- violento, cioè immediato o sviluppatosi in un arco di tempo piuttosto breve;
- fortuito, evitabile pur essendo del tutto imprevisto;
- esterno, cioè non dovuto a cause inerenti lo stesso corpo del titolare.
Rientrano in questa categoria anche:
- annegamenti;
- assideramenti;
- danni legati all’esposizione a elementi meteorologici (come le folgorazioni) oppure ad agenti termici (colpi di sole, caldo oppure freddo eccessivi);
- calamità naturali;
- asfissie per le fughe di gas o di vapori;
- avvelenamenti;
- tumulti popolari.
Sono coperti anche i danni causati da un’imperizia grave del titolare della polizza o conseguenti a notevoli sforzi, come:
- ernie addominali;
- le infezioni;
- danni causati da morsi di animali oppure da punture di insetti.
Invece gli infarti non sono considerati incidenti.
Cosa tenere a mente
Si ricorda comunque che è bene verificare cosa prevedono nel dettaglio le condizioni contrattuali perché le varie compagnie assicuratrici possono applicare differenti modalità e requisiti per l’indennizzo.
Su richiesta dell’assicurato possono essere compresi nella copertura anche i danni legati allo svolgimento di attività sportive oppure che si verificano nel corso di viaggi aerei.
Si tratta di modalità che devono essere inserite al momento dell’elaborazione del preventivo.
In alcuni casi possono essere esclusi perché non coperti dalle assicurazioni infortuni:
- danni legati allo svolgimento della propria professione, quando l’assicurato non ha comunicato alla compagnia erogatrice l’eventuale cambio di attività. In questo caso non si ha diritto al rimborso;
- danni che hanno una franchigia superiore all’ammontare del rimborso che spetta al titolare della polizza infortuni;
- incidenti automobilistici provocati dallo stesso assicurato e legati all’assunzione di psicofarmaci o droghe oppure dalla guida in stato di ebbrezza.
L’ammontare del rimborso a seguito dell’infortunio è determinato dalla franchigia e dai massimali fissati dal contratto sottoscritto con la compagnia assicuratrice.
A sua volta l’importo viene relazionato, sempre in base al contratto, alla percentuale di rischio che l’operatore e il soggetto assicurato hanno concordato durante la fase di definizione delle condizioni da applicare.
In genere la somma erogata all’infortunato è calcolata in base ai giorni di inabilità temporanea facendo riferimento alla franchigia.
Invece, nel caso di un’invalidità permanente, si applica la relativa percentuale.
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Le polizze infortuni per particolari categorie
In molti casi le polizze infortuni vengono stipulate per avere una copertura assicurativa per i danni subiti durante lo svolgimento delle proprie attività professionali.
Da questo punto di vista consiste in una sorta di garanzia nei confronti di invalidità permanenti oppure temporanee.
Tuttavia si ricorda che in genere le assicurazioni infortuni sono valide anche per i danni subiti nel corso di attività che non presentano un carattere professionale.
In genere non sono previsti rimborsi e franchigie per le malattie e i problemi di salute che provocano l’inabilità temporanea oppure permanente al lavoro.
Proprio per questo motivo alcune compagnie assicurative mettono a disposizione dei propri clienti soluzioni ibride, che comprendono coperture sia per le malattie che per gli infortuni, integrando le due modalità.
In questo caso spesso l’entità della quota mensile da versare aumenta.
Esistono alcune tipologie di polizze maggiormente indicate a seconda dell’attività lavorativa svolta proprio perché rispondono meglio alle necessità di queste categorie di lavoratori.
Ad esempio:
- per i lavoratori dipendenti è preferibile una semplice assicurazione infortuni. Se si vuole integrare anche la copertura per malattie, è bene fare riferimento al rimborso spese legato a interventi chirurgici piuttosto gravi perché si possiedono già garanzie sufficienti;
- per lavoratori autonomi è bene avere un’assizurazione ibrida perché, in caso di malattia che non consente loro di lavorare, soffrono di una mancanza di reddito. Integrare una diaria per i giorni di malattia permette di usufruire di un sostegno aggiuntivo.
Infine, tra le polizze ibride sono comprese anche le cosiddette long term care, che prevedono l’erogazione di una rendita vitalizia per i titolari che perdono la propria autosufficienza.
Si tratta di una soluzione assistenziale volta a far fronte ai rischi della perdita di autonomia nella vita quotidiana.
Il vitalizio può essere annuale oppure mensile in base quanto stabilito dalle condizioni contrattuali.
La polizza infortuni del conducente
Molto spesso si decide di abbinare alle assicurazioni RC auto le polizze infortuni del conducente.
Si tratta di una garanzia accessoria oppure viene inserita in un secondo momento perché non è obbligatoria per legge.
Tuttavia consente di avere una copertura maggiore ed è finalizzata ad andare incontro al relativo vuoto di tutela.
Infatti l’RCA copre i danni causati dal conducente ad altri (cose e persone), ma non quelli subiti personalmente in un sinistro il cui lui abbia torto.
Al contrario, quando si verifica un incidente con ragione, il conducente viene risarcito per i danni subiti dalla compagnia assicuratrice del guidatore che ha causato il sinistro.
La copertura risulta essere la stessa di una normale assicurazione infortuni , ma copre soltanto i danni fisici del conducente causati da un incidente con colpa, che siano coinvolti altri veicoli oppure no.
In caso di decesso dell’assicurato viene versato agli eredi un capitale caso morte.
Si ricorda che nella maggior parte dei casi le polizze infortuni conducente riguardano soltanto la guida esperta, proprio come accade per l’RC Auto.
L’ammontare della quota mensile aumenta leggermente se si opta per la versione Guida Libera, un’estensione che garantisce la tutela anche dei neopatentati e dei guidatori di qualsiasi età.
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Altre modalità che vengono determinate dalle condizioni contrattuali sono la presenza di eventuali scoperti, cioè limiti ai risarcimenti, e l’ammontare delle franchigie.
Si ricorda che, nel caso delle polizze infortuni conducente, è possibile usufruire di sconti nel caso in cui si abbina questa copertura all’RCA sotto forma di garanzia accessoria.
Alcune compagnie prevedono un costo zero, tuttavia in questi casi si accede alla tutela assicurativa soltanto se si è alla guida del veicolo oggetto della polizza auto.
Se invece si opta per un contratto disgiunto, l’assicurato viene coperto ogni volta si trova alla guida di un qualunque veicolo.
Conclusioni
Il costo delle assicurazioni infortuni sono determinati dall’estensione della copertura e dalle caratteristiche stesse del titolare del contratto.
Proprio per questo motivo viene definita come una modalità personalizzata.
Il preventivo viene elaborato tenendo conto sia del fabbisogno assicurativo che dell’attività svolta dal richiedente.
Si tratta comunque di una tutela importante che consente di avere una maggiore protezione assicurativa personale.
La scelta della tipologia di polizza e dell’offerta deve essere effettuata in base alle proprie reali esigenze e necessità.
Infatti non esiste sul mercato un’assicurazione infortuni che possa essere considerata in assoluto come la migliore.
La valutazione della reale convenienza e dei servizi offerti varia a seconda delle aspettative del richiedente e dei suoi bisogni assicurativi.
Proprio per questo motivo occorre fare un’analisi attenta delle proprie necessità e confrontare differenti proposte, così da verificare quale sia la soluzione maggiormente adatta.
In secondo luogo è bene relazionare la copertura offerta al budget a disposizione.
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Polizza infortuni: 5 buoni motivi per sottoscriverla
Tra le diverse tipologie di assicurazioni, la polizza infortuni rappresenta uno degli strumenti più validi per assicurarsi una serie di vantaggi economici.
Vedrai tra poco come lo fa anche in presenza di eventi imprevisti che possono alterare lo stile di vita dell’assicurato.
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Oltre alla copertura economica per i danni fisici, tuttavia, esistono molti altri vantaggi connessi a questo tipo di polizza.
Vediamo, dunque, cinque buoni motivi per cui vale la pena sottoscrivere un’assicurazione infortuni.
Mettere in sicurezza se stessi e la propria famiglia
La scelta di sottoscrivere una polizza contro gli infortuni è senz’altro la soluzione indicata per chiunque voglia avere la garanzia di una copertura economica in presenza di un sinistro o altro incidente incorso durante la propria attività professionale o personale.
In questo modo, infatti, sarà la compagnia assicurativa a far fronte alle spese mediche (spesso impegnative) e a fornire un sostegno al reddito.
Solo però nel caso in cui dall’infortunio sia derivata l’impossibilità di proseguire, temporaneamente o meno, la propria attività e, quindi, di generare reddito.
L’assicurazione infortuni, infatti, è proprio quel tipo di polizza che permette di salvaguardare la situazione economica dell’interessato e della sua famiglia, quando è necessario far fronte alle spese elevate o ai mancati guadagni che possono derivare da un infortunio.
In che modo?
Attraverso il rimborso o il pagamento diretto delle spese sanitarie e mediante l’erogazione di una somma di denaro sotto forma di:
- diaria;
- rendita;
- altro capitale.
Quest’ultimo profilo è strettamente connesso alla tipologia di conseguenze dell’infortunio, che può determinare:
- una disabilità temporanea (corrispondente, ad esempio, ai giorni di ricovero o di gessatura o di recupero successivi alle terapie mediche);
- una disabilità permanente (nel qual caso si diventa incapaci, totalmente o parzialmente, di svolgere l’attività lavorativa);
- l’evento morte dell’assicurato, risarcendo i familiari entro i limiti dei massimali dedotti in contratto.
Tutela per gli infortuni sul lavoro
Gran parte delle assicurazioni infortuni che vengono sottoscritte in Italia si possono distinguere in due famiglie principali: le polizze obbligatorie e quelle facoltative.
In entrambi i casi, tuttavia, l’oggetto principale dell’assicurazione è connesso a:
- danni;
- malattie;
- eventi che possono colpire l’interessato durante la propria attività lavorativa.
In questo modo potrà svolgere in modo più sereno le proprie mansioni, grazie alla sicurezza di un sostegno economico in caso di bisogno.
Ciò posto, sono però evidenti le differenze tra assicurazione infortuni obbligatoria e volontaria.
La prima, in particolare, è quella che viene richiesta espressamente dalla legge (su tutte il Testo Unico assicurazione infortuni sul lavoro) come obbligo in capo al datore di lavoro.
L’INAIL
Più nel dettaglio, questa forma di assicurazione previdenziale viene gestita dall’INAIL (l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)
Si tratta di un ente che eroga le prestazioni assicurative necessarie in presenza di infortuni, infermità per causa di servizio e pensioni di invalidità.
Inoltre, tra le competenze dell’INAIL rientrano anche le assicurazioni contro gli infortuni domestici, obbligatorie per coloro che svolgono un lavoro di tipo casalingo se non già sottoposti ad altra forma di assicurazione previdenziale obbligatoria.
Per maggiori dettagli su questa forma assicurativa consulta il sito INAIL.
Oltre all’assicurazione obbligatoria, tuttavia, vi possono essere categorie professionali interessate a sottoscrivere polizze infortuni volontarie, gestite in questo caso da compagnie di assicurazioni private.
E’ bene precisare che, in questo secondo caso, chiunque può trovare vantaggio nello stipulare questo tipo di polizza.
Ciò al fine di arricchire la propria garanzia alle attività extra-lavorative o per beneficiare di prestazioni più ricche in caso di infortunio.
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Coperture assicurazione infortuni
Normalmente, un’assicurazione infortuni comporta la copertura di un certo tipo di eventi fortuiti e non dipendenti dalla volontà dell’assicurato, dai quali derivino dei danni fisici e psichici che si traducono in una inabilità, temporanea o permanente, o nella morte dell’interessato.
Sotto questo profilo, quando si è in presenza di un infortunio lieve, che dà luogo unicamente ad una prognosi di temporanea inabilità:
l’assicurazione corrisponde al cliente una somma di danaro utile a coprire le spese mediche occorse e una diaria, ossia un indennizzo su base quotidiana, per tutti i giorni durante i quali è durato il ricovero o il recupero post-intervento e, quindi, ci si è dovuti astenere dal lavoro.
Viceversa, nel caso in cui l’infortunio abbia cagionato conseguenze più gravi, come la perdita definitiva della capacità lavorativa (inabilità permanente) o addirittura la morte dell’assicurato, l’assicurazione eroga un indennizzo per inabilità permanente o per morte, che consiste non solo nel rimborso delle spese mediche e ospedaliere, ma anche in un capitale che viene disposto in favore dell’interessato (o dei suoi eredi, in caso di morte), il cui ammontare dipende dall’entità del danno e dal massimale dell’assicurazione medesima.
Estensione e limitazione della polizza
Sempre in materia di coperture dell’assicurazione infortuni, è bene specificare la possibilità di estensione o limitazione degli standard contrattuali finora descritti.
Sotto il primo profilo, è possibile estendere la polizza infortuni, così da ricomprendervi casistiche più ampie, ad esempio con:
- polizza infortuni e malattia, che comprende anche i danni alla salute e le malattie professionali, oltre che una serie di ulteriori spese mediche (come quelle diagnostiche, l’acquisto dei farmaci, e così via);
- polizza infortuni extra-professionali, all’interno delle quali è possibile includere sia le attività legate ad un diverso lavoro che quelle del tutto estranee al contesto professionale, come le polizze infortuni sportivi o domestici;
- altre tipologie di estensioni, come l’assicurazione infortuni al conducente o l’assicurazione infortuni in itinere.
All’opposto, è sempre bene considerare, a seconda del caso concreto o delle politiche adottate dalla compagnia assicurativa, che esistono condizioni riferite all’interessato che possono escludere dal diritto all’indennizzo o portare al rifiuto da parte della compagnia a concedere la polizza.
Nel primo caso, ad esempio, anche se si è pagato il premio, non si ha diritto al risarcimento per i danni dovuti a:
- propria negligenza;
- abuso di alcool;
- abuso di stupefacenti.
Nel secondo può vedersi opposto un rifiuto a sottoscrivere il contratto chi ha superato una certa età o presenta certe patologie croniche o degenerative.
Sostegno economico per i lavoratori autonomi
Tra le categorie professionali che possono usufruire di maggiori vantaggi dalla sottoscrizione di una polizza infortuni, i lavoratori autonomi e le partite IVA sono senz’altro quelle principali.
Costoro, infatti, non godono, a differenza dei lavoratori dipendenti, di forme assicurative o previdenziali legali: in caso di infortunio o malattia non vi è diritto alle ferie pagate, ai congedi e alle prestazioni previdenziali.
Questo spiega perché la sottoscrizione di un’assicurazione infortuni rappresenta un’ottima risorsa di sostegno economico per i lavoratori autonomi, dal momento che quando si verifica un infortunio che determina un periodo più o meno lungo di allontanamento dalla propria attività lavorativa, al danno derivante dalla necessità di sostenere a proprie spese i costi sanitari si aggiunge anche il mancato guadagno per tutto il periodo di degenza o di inabilità (a maggior ragione se questa diventa permanente o, peggio ancora, dall’infortunio deriva la morte dell’assicurato).
Va inoltre considerato che i liberi professionisti possono godere di apposite clausole accessorie, che estendono la garanzia alle più diverse voci.
Tra queste possiamo menzionare la diaria da ricovero, ossia un indennizzo giornaliero erogato dalla compagnia in seguito ad un infortunio o ad una malattia, che si accompagna al rimborso delle spese mediche sostenute e può coprire sia i giorni di degenza che quelli di convalescenza, gessatura, e così via.
Infine, un ulteriore vantaggio di questo tipo di polizze è che, a differenza di quanto accade per la RC Auto, le assicurazioni infortuni per professionisti, lavoratori autonomi e partite IVA sono parzialmente detraibili dalle imposte sui redditi, con conseguente risparmio in termini fiscali.
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La possibilità di adattare le garanzie al proprio tenore di vita
Ulteriore motivo per sottoscrivere una polizza infortuni è la duttilità di questo strumento assicurativo: infatti, la maggior parte delle compagnie permette ai propri clienti di cumulare più pacchetti di garanzie, così da ottenere non solo un risparmio sul premio complessivo da pagare, ma anche ulteriori profili di sicurezza per se stessi e la propria famiglia.
Accanto alla classica assicurazione infortuni come finora descritta, è possibile configurare in via modulare la polizza così da adattarla al proprio stile di vita.
Anche in questo caso, peraltro, si distinguono alcune formule principali che si rinvengono normalmente nei contratti di assicurazioni.
Tra queste troviamo:
- gli indennizzi da invalidità permanente per infortuni o malattia;
- le indennità giornaliere da ricovero per infortuni e malattia;
- l’assicurazione sulla vita e l’erogazione del capitale agli eredi del premorto;
- l’abbinamento alla RC Auto, con estensione ai danni al conducente;
- l’estensione agli incidenti domestici, agli infortuni extra-professionali, e così via;
- l’assistenza legale.
Conclusioni
Come abbiamo potuto constatare, sono molteplici i motivi per i quali può convenire sottoscrivere una assicurazione contro gli infortuni.
Infatti, dalla possibilità di estendere la copertura a tutti gli eventi rischiosi cui si può andare incontro, fino alla tutela dei propri interessi economici e quelli familiari, grazie a questo prodotto assicurativo sarà possibile ottenere una garanzia speciale di fronte ad eventi traumatici che, purtroppo, possono capitare nel modo più imprevisto.
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Come funziona l’assicurazione sanitaria nel 2019
Con questo post ti spiegheremo che cos’è, che costi prevede e come funziona l’assicurazione sanitaria nel 2019.
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Come funziona l’assicurazione sanitaria?
Una polizza sanitaria è un tipo di assicurazione complementare volta ad affiancare e integrare le prestazioni erogate dal Sistema Sanitario Nazionale.
Le ragioni che spingono un sempre maggiore numero di utenti a optare per queta soluzione sono molte.
Tra queste si ricordano il voler ottenere prestazioni senza dover attendere nella lista di attesa oppure la mancanza di convenzioni per alcuni tipi di modalità e visite.
Il funzionamento delle assicurazioni sanitarie si basa appunto su questo presupposto: a fronte del pagamento di un premio (annuo o mensile) si riceve la copertura delle spese sanitarie.
In questa categoria vengono compresi le erogazioni di denaro volte all’acquisto di medicine e ausili medici (stampelle, sedie a rotelle, apparecchi acustici) e per l’erogazione di visite, esami specialistici e non, cure e prestazioni di vario genere.
Le varie tipologie di assicurazione sanitaria
Bisogna tenere a mente che sul mercato sono presenti diverse tipologie di polizze sanitarie, che si caratterizzano per mettere a disposizione del titolare differenti servizi oppure per diverse modalità di funzionamento.
Le cinque soluzioni maggiormente diffuse sono:
- la polizza sanitaria individuale, il cui beneficiario risulta essere esclusivamente il titolare dell’assicurazione;
- l’assicurazione sanitaria familiare, a beneficio di tutti i membri del nucleo familiare del titolare, compresi i minorenni;
- l’assicurazione sanitaria a indennità giornaliera. Di conseguenza il beneficiario riceve una diaria giornaliera per ogni giorno di degenza, di ricovero ospedaliero o di malattia. Si tratta di una modalità studiata per consentire al titolare dell’assicurazione di integrare il reddito mancante quando si trova nel’impossibilità di lavorare per ragioni di salute;
- l’assicurazione sanitaria per interventi chirurgici. In questo caso il titolare della polizza ottiene il rimborso soltanto per le spese sostenute per alcuni specifici interventi, ad esempio ricoveri e operazioni chirurgiche;
- la polizza sanitaria a copertura completa. In questo caso viene fissato un massimale per il rimborso (da determinare a seconda dell’ammontare del premio versato alla compagnia) entro il quale la compagnia rimborsa al titolare le spese sostenute per ragioni sanitarie e mediche.
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Quali sono i servizi previsti
Le coperture possono variare perché le spese comprese dipendono dalla compagnia di assicurazione a cui si fa riferimento, dalla tipologia di polizza sottoscritta, dal premio che si versa.
Per come funziona l’assicurazione sanitaria, principalmente vengono coperte le spese per:
- gli acquisti di medicinali e farmaci nel corso del periodo di ricovero;
- la degenza, il ricovero, le cure e il periodo successivo, includendo la riabilitazione e la fisioterapia;
- gli esami di laboratorio, i test diagnostici, le visite specialistiche e i controlli medici di vario genere;
- la tutela legale;
- gli accertamenti diagnostici a seguito di un infortunio oppure legati a una malattia;
- la fisioterapia;
- le prestazioni chirurgiche;
- l’acquisto di protesi e dispositivi di ausilio medico, come apparecchi acustici, sedie a rotelle e stampelle;
- cure dentistiche nel caso in cui siano richieste a seguito di infortuni oppure gravi malattie;
- l’erogazione di prestazioni infermieristiche e di supporto medico;
- interventi di chirurgia plastica oppure estetica, ma soltanto nel caso in cui vengano effettuati a seguito di incidenti o gravi malattie.
Modificando le condizioni contrattuali, il titolare della polizza assicurativa può richiedere di inserire nella copertura altre prestazioni, tra le quali:
- il day hospital;
- le spese di trasporto nel caso dei trapianti;
- le vaccinazioni;
- le spese per il parto;
- le cure neonatali;
- check-up periodici;
- i consulti medici telefonici.
Casi in cui non si è coperti
A tempo stesso bisogna tenere a mente che nella maggior parte dei casi queste assicurazioni sanitarie non prevedono la copertura di spese per:
- gli interventi estetici oppure volti alla correzione di difetti fisici;
- le cure dentarie generiche;
- le malattie e i disturbi legati all’alcolismo oppure alla tossicodipendenza;
- le cure dietologiche;
- i disturbi di natura psichica e psichiatrica;
- l’aborto non terapeutico:
- gli infortuni legati all’uso di allucinogeni, stupefacenti o psicofarmaci oppure all’abuso di alcol;
- le visite pediatriche;
- tutte le operazioni e i controlli che non sono collegati a ragioni di salute.
Per capire come funziona l’assicurazione sanitaria, entra ora in contatto con un esperto della tua zona per un preventivo gratuito e senza impegno!
Quanto costa un’assicurazione sanitaria
In Italia sono sempre più le persone che decidono di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria.
Proprio per questo motivo sono numerose le compagnie che mettono a disposizione questo servizio, declinandolo sotto forma di un’ampia gamma di proposte e offerte.
Di conseguenza occorre valutare con attenzione quale tipo di polizza sanitaria sottoscrivere tenendo bene in considerazione le proprie esigenze, i termini di rapporto costo/offerta e gli elementi che caratterizzano la proposta in questione.
Anche se esistono diverse tipologie di polizze sul mercato, nella maggior parte dei casi non si prevede la copertura oppure il rimborso delle spese sostenute per le cure preventive o riguardanti patologie già esistenti al momento della sottoscrizione.
Quindi è bene controllare con attenzione quali siano le clausole previste per verificare quale sia la migliore assicurazione sanitaria in base alle proprie esigenze.
Un aspetto da fondamentale riguarda l’ammontare del premio mensile oppure annuale da versare alla compagnia assicuratrice per ottenere la copertura sanitaria o il rimborso delle spese sostenute per ragioni mediche.
Per come funziona l’assicurazione sanitaria, i costi variano anche in maniera notevole a seconda dell’operatore a cui si fa riferimento e al tipo di polizza.
Infatti i prezzi sono legati all’ampiezza della copertura offerta, alla compagnia che eroga l’assicurazione, all’importo del massimale, ai servizi e alle prestazioni incluse nella polizza.
Di conseguenza occorre valutare diversi elementi per poter confrontare tra loro due oppure più polizze sanitarie.
Elementi che influenzano l’ammontare del premio
In genere i premi partono da un minimo di alcune decine di euro al mese fino ad arrivare a canoni pari a migliaia di euro.
Per conoscere l’ammontare dei costi è quindi necessario richiedere un preventivo e personalizzare l’offerta in base alle proprie necessità e alla propria storia medica.
Tra gli elementi che influenzano l’ammontare del premio da versare alla compagnia assicuratrice si ricordano:
- l’età del titolare della polizza;
- il sesso del richiedente;
- il numero dei componenti del nucleo familiare, nel caso in cui la copertura sia estesa anche a loro;
- le condizioni di salute del titolare dell’assicurazione;
- le prestazioni richieste.
Per rendere più semplice agli utenti il confronto di più polizze sanitarie contemporaneamente sono stati messi a punto piattaforme e siti online dedicati a questo scopo.
In questo modo anche l’erogazione dei preventivi risulta essere molto più veloce.
Una volta che si è selezionato la soluzione più adatta alle proprie esigenze è possibile accedere direttamente al sito online della compagnia assicuratrice erogatrice per richiedere un preventivo personalizzato maggiormente dettagliato.
Conclusioni
Abbiamo visto insieme come funziona l’assicurazione sanitaria, e più nello specifico le diverse garanzie che permette di avere dal punto di vista sanitario.
Però, prima di sottoscrivere una polizza, esistono degli elementi da valutare con attenzione perché possono incidere notevolmente sui costi:
- Alcune compagnie inseriscono limiti per quanto riguarda l’età del titolare della polizza. Nella maggior parte dei casi la validità dell’assicurazione scade quando il soggetto compie 75 anni; al tempo stesso un over 75 non rientra nei requisiti stabiliti per sottoscrivere la polizza. Altre compagnie invece applicano una maggiorazione del premio quando si supera il limite anagrafico in questione. Si consiglia quindi si optare per offerte che adottano la formula a vita intera, cioè che hanno una validità fino alla morte del titolare;
- Alcune compagnie decidono di applicare una clausola di aggravamento del rischio e si consiglia di evitare le soluzioni che inseriscono questa modalità. Il titolare della polizza deve comunicare tempestivamente alla compagnia qualunque fattore che faccia aumentare il livello di rischio malattia, come una diagnosi infausta, innalzamento dei livelli di stress, l’aggravamento delle proprie condizioni di salute. A questo punto la compagnia può decidere unilateralmente di recedere il contratto entro un mese dalla comunicazione da parte dell’assicurato;
Casi speciali in cui non si possono applicare
Alcune categorie non possono richiedere un’assicurazione sanitaria perché eccessivamente a rischio.
Come i malati di HIV, i tossicodipendenti e gli alcolisti.
Alcune compagnie di assicurazione applicano delle restrizioni anche nei confronti degli insulino-dipendenti e possono inserire la possibilità di recedere dal contratto se il titolare sviluppa una tale condizione.
Il premio versato viene restituito al netto delle imposte.
Quando si sottoscrive una polizza sanitaria bisogna compilare un apposito questionario, nel quale si indicano i propri dati anagrafici e la storia clinica comprese malattie pregresse curate, gli ultimi accertamenti effettuati e le patologie diagnosticate.
La compilazione deve essere molto precisa perché i dati influiscono sul calcolo del premio e, in caso di omissioni oppure errori, l’assicurato può perdere il diritto all’indennizzo in maniera totale oppure parziale.
Infine si ricorda che esiste una speciale categoria dedicata alle polizze sanitarie dentistiche, con una copertura parziale o totale riguardante esclusivamente le cure dentali e odontoiatriche.
Si tratta di un apposito pacchetto, i cui costi variano dai 100 ai 250 euro all’anno in base ai servizi richiesti.
In alcuni casi la copertura per i bambini è gratuita se entrambi i genitori hanno sottoscritto una polizza di questo tipo.
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Sei interessato ad altre informazioni riguardo la polizza sanitaria?
Consulta la nostra guida esaustiva aggiornata al 2019!

Polizza Rc commercialisti: come funziona
Sei un professionista e ti stai guardando intorno per la tua polizza Rc commercialisti?
Sei nel posto giusto!
In questo articolo ti forniremo una serie di indicazioni fondamentali per la scelta della migliore Rc Professionale Commercialisti.
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Pur non entrando nello specifico confronto dei prodotti offerti dalle varie compagnie, intendiamo approfondire quali sono gli elementi fondamentali di cui devi tenere conto nella stipula di questo tipo di polizza.
Sei pronto?
Andiamo!
L’obbligo della polizza Rc commercialisti
Come prima cosa bisogna ricordare come la stipula di una polizza Rc professionale sia stato reso obbligatorio fin dal 2013.
Questo obbligo non è limitato solo ed esclusivamente ai dottori commercialisti ma anche ai tributaristi e ai consulenti del lavoro.
Nella stipula di una polizza Rc professionale è necessario porre attenzione ad una serie di parametri.
La complessità della normativa che regolamenta l’ambito assicurativo, infatti, è elevata e proprio per questo, prima di firmare una polizza qualsiasi, è bene informarsi con attenzione.
Intanto è bene che tieni presente che vi sono una serie di convenzioni tra alcune compagnie assicurative e l’ordine professionale dei commercialisti.
Proprio la stipula di queste convenzioni ha portato ad un iniziale slittamento dell’entrata in vigore della legge stessa, inizialmente prevista per l’agosto del 2012.
La possibilità di optare per compagnie convenzionate con l’ordine è fondamentale perché permette di poter scegliere una serie di polizze con premi altamente competitivi.
Va comunque sottolineato che anche le compagnie non convenzionate, proprio per garantire una massima concorrenza, hanno creato numerose proposte assicurative, tutte caratterizzate da premi annuali molto accattivanti.
D’altro canto, però, è importante non lasciarsi attrarre da soluzioni facili e proposte convenienti che, poi, se analizzate con attenzione presentano cavilli e clausole non sempre ben chiare.
Sei un commercialista e sei interessato ad una copertura Rc Professionale? Ti mettiamo in contatto con un esperto assicurativo della tua zona che ti aiuterà nella scelta.
Come puoi scegliere la giusta polizza Rc commercialisti?
Le principali caratteristiche che devi prendere in considerazione quando vuoi stipulare una polizza Rc commercialisti sono diverse.
Per prima cosa devi valutare il massimale.
Esso rappresenta la somma massima di denaro che la compagnia assicurativa pagherà al proprio assicurato in caso di sinistro.
Devo ricordarti che, a seconda del campo in cui si opera, è bene puntare ad una compagnia che sia effettivamente in grado di coprire le spese del sinistro.
Importantissimo, poi, valutare la presenza o meno di franchigia.
La franchigia rappresenta il costo che, in caso di sinistro, viene pagato comunque dall’assicurato.
Non tutte le assicurazioni presentano un contratto con franchigia: prima della stipula è bene valutare se essa sia prevista o meno.
Un altro elemento che devi tenere presente è quello dello scoperto.
Si tratta di un importo che, a differenza della franchigia, si calcola in percentuale sul totale da pagare.
Nella scelta della polizza è necessario assicurarsi che eventuali costi di franchigia e scoperto siano ben chiari.
Le polizze con franchigia o scoperto sono più convenienti in termini di premio: inoltre, le compagnie assicurative più piccole propongono solo contratto assicurativo con una delle due voci.

Alcune clausole previste nella polizza Rc commercialisti
Come ti abbiamo accennato in questo post le clausole da valutare quando si sottoscrive una polizza Rc commercialisti sono diverse.
Oltre alle caratteristiche relative ai costi dovrai valutare anche le varie postille, ossia le voci riportate tra le diverse condizioni della polizza assicurativa rc commercialisti.
Un importante clausola che devi prendere in considerazione è quella che regola le diverse attività per cui la compagnia di assicurazione garantisce la copertura.
Viene generalmente definito come articolo relativo all’oggetto dell’assicurazione.
Strettamente connesso a questo articolo vi è quello che prevede eventuali estensioni, ossia attivazione per figure professionali o persone specifiche.
Trattandosi di estensioni, ossia di attività che non rientrano nell’ordinario, esse implicano solitamente dei costi maggiori rispetto al premio standard previsto per la polizza rc professionale commercialisti senza estensioni.
Oltre alle estensioni, è possibile che le polizze prevedano delle esclusioni o delle limitazioni.
Queste sono solitamente riportate in un articolo specifico a loro dedicate.
Si tratta di tutte quelle situazioni in cui l’agenzia assicurativa non è tenuta a pagare, o a pagare solo in parte, l’eventuale sinistro.
Il visto di conformità
Devi fare particolare attenzione in caso di richiesta di polizza Rc commercialisti in grado di rilasciare il visto di conformità.
Si tratta di un’attestazione che garantisce la piena corrispondenza tra quanto riportato sulla dichiarazione dei redditi e quanto riportato su tutti i libri contabili.
Non tutti i dottori commercialisti possono rilasciare il visto di conformità: essi devono infatti essere abilitati e, nello specifico, devono poter avere accesso ai servizi degli sportelli telematici Entratel.
Un’assicurazione per commercialisti per la quale viene richiesta anche la copertura del Visto di conformità presenta un costo maggiore rispetto alla polizza base.
A partire dal mese di dicembre 2014, per quanto riguarda il Visto di conformità, il massimale previsto dal Legislatore è pari a 3.000.000 di €.
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Retroattività e postuma: la copertura nel tempo
Due ulteriori parametri che dovrai prendere in considerazione nel momento in cui stipuli una polizza Rc commercialisti sono quelli relativi al tempo di copertura.
Se necessario, per la propria polizza assicurativa, può essere richiesta la retroattività.
Infatti con questa ulteriore copertura sarai tutelato anche per tutte le attività che hai svolto prima della firma della polizza stessa.
Una garanzia molto utile ed interessante è la cosiddetta “Postuma”.
Una copertura Postuma ti permetterà infatti di essere coperto anche dopo che la polizza assicurativa sia cessata e, soprattutto, dopo che si sia conclusa l’attività professionale.

Per concludere
Considerato l’obbligo della copertura assicurativa per dottori commercialisti, quando operi in questo campo è fondamentale che tu sappia come stipulare una polizza che ti garantisca non tanto la massima convenienza quanto, soprattutto, che sia in grado di garantirti la più elevata copertura possibile in caso di sinistro.
Uno sbaglio da parte del professionista (che, per quanto preparato professionalmente è pur sempre un essere umano) può portare a conseguenze disastrose dal punto di vista patrimoniale.
Il nostro consiglio è quindi quello di concentrarsi non tanto sul premio, ma sulle garanzie coperte.
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Rc commercialisti: guida alla polizza 2019
In questo post parleremo della polizza Rc professionale commercialisti.
Analizzeremo l’importanza di avere una copertura in tal senso per un professionista che eserciti questa attività e tutte le novità 2019 su questo fronte.
Compila questo form per entrare in contatto con un esperto della tua zona, da cui riceverai un preventivo gratuito e senza impegno!
In base a quanto stabilito dal D.P.R 137/2012 tutti i professionisti iscritti ad un Albo hanno l’obbligo di stipula di una polizza Rc professionale.
Tra questi si ricordano:
- gli avvocati;
- gli ingegneri;
- i commercialisti;
- tutte le altre figure professionali, anche se operanti in settori innovativi come quelli delle telecomunicazioni, dell’ambito digitale e dei media.
In questo post analizzeremo tutti i dettagli della polizza Rc professionale commercialisti.
Sei pronto? Andiamo!
Cos’è la polizza Rc Professionale
Si tratta di una polizza assicurativa che consente di ottenere una copertura per quanto riguarda gli eventuali errori che possono verificarsi mentre si svolge la propria attività.
Questo per evitare di risarcire personalmente i clienti danneggiati.
Non sono obbligati a sottoscrivere questo tipo di assicurazione i soggetti che fungono da supporto al professionista stesso, ad esempio i stagisti e gli eventuali collaboratori dello studio.
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Che cosa prevede la normativa
A partire dal 15 agosto 2013, in base a quanto stabilito dal testo (D.P.R 137/2012) per la riforma delle professioni, tutti i professionisti che rientrano all’interno delle cosiddette professioni regolamentate devono obbligatoriamente sottoscrivere un’assicurazione di responsabilità civile.
I clienti infatti sono sempre più esigenti e non ammettono sbagli, che per natura umana possono avvenire…
Sono sempre più frequenti le cause legali nei confronti di commercialisti, intentate dai loro clienti, con richieste di risarcimento danni di entità variabile.
Al tempo stesso risulta essere sempre più difficile per i professionisti effettuare una valutazione ex-ante dei rischi legati allo svolgimento della propria attività lavorativa e della propria professione.
Ciò è determinato dalla stessa legislazione vigente.
Inoltre un professionista risulta essere responsabile dal punto di vista giuridico sia del proprio operato, che di quello dei propri collaboratori, stagisti e dipendenti e, di conseguenza, dei danni patrimoniali (diretti e indiretti) causati ai propri clienti oppure a terzi per un errore o per una svista.
Ecco perché una RC professionale commercialisti si caratterizza per essere un prodotto assicurativo che va a soddisfare le esigenze di una determinata categoria di soggetti e che fornisce un’adeguata copertura per l’esecuzione di un servizio professionale.
Rc professionale commercialisti: che cosa prevede
Come prodotto che rientra nella categoria delle polizze di responsabilità civile, la polizza Rc professionale commercialisti svolge due funzioni al tempo stesso:
- innanzitutto permette all’assicurato di avere una garanzia nel caso in cui dovesse essere costretto a indennizzare i propri clienti, così da non esporre direttamente il proprio patrimonio;
- in secondo luogo il risarcimento dei danni e degli errori commessi nei confronti di terzi nel corso della propria attività professionale vengono coperti dalla stessa compagnia assicuratrice.
L’ammontare della franchigia varia a seconda del tipo di polizza sottoscritta e del massimale previsto dalle condizioni contrattuali.
Come indica il nome, l’Rc professionale commercialisti è rivolta ai professionisti che svolgono questa attività, tuttavia può essere stipulata:
- da un singolo commercialista che ha aperto il proprio studio personale;
- dalle associazioni professionali di categoria;
- dai commercialisti professionisti che svolgono la propria attività lavorativa a favore di altre società.
Perché serve un’Rc professionale commercialisti
Questo tipo di polizza risulta essere fondamentale non tanto perché è un obbligo di legge, ma proprio per la sua utilità.
Infatti i commercialisti, così come tutti gli altri professionisti, sono soggetti a commettere errori durante lo svolgimento del proprio lavoro.
Ogni azione umana è soggetta a possibili sviste e imprecisioni.
La copertura erogata dalla compagnia assicuratrice consente di evitare problemi dal punto di vista fiscale e può assumere diverse forme a seconda di quanto richiesto specificatamente dal professionista assicurato.
Tra le soluzioni maggiormente diffuse e apprezzate si ricordano la copertura per:
- consulenza tributaria;
- consulenza fiscale;
- i danni causati da ritardi nell’adempiere alle scadenze, alle multe oppure alla perdita di documenti.
In base alle necessità del cliente viene dato risalto ad alcuni elementi: proprio per questo motivo la polizza risulta essere personalizzata e costruita su misura.
Tipi di coperture
Le coperture maggiormente richieste e che in genere sono presenti in qualunque contratto riguardano i danni derivanti da:
- il pagamento tardivo di contributi oppure imposte per conto di un cliente;
- i ritardi nell’invio di documentazioni e certificazioni per via telematica oppure per posta che possono portare a sanzioni e ammende per il cliente stesso;
- gli errori riportati all’interno di documenti di vario genere, che possono avere conseguenze più o meno problematiche;
- gli errori riguardanti la tenuta dei registri contabili.
A seconda delle richieste del professionista è possibile applicare alle condizioni contrattuali alcuni pacchetti integrativi appositamente studiati, così da poter ampliare la copertura della polizza.
Al giorno d’oggi viene data particolare attenzione alla protezione dei dati e agli attacchi telematici.
Ciò si spiega con la sempre maggiore importanza che l’uso delle modalità digitali rivestono per i professionisti.
Ecco perché si tende spesso ad adottare piani assicurativi specifici per la cybersecurity.
In ogni caso è bene tenere a mente che l’Rc professionale commercialisti non copre i danni causati da atti illeciti che vengono messi in atto volontariamente, come gli atteggiamenti dolosi comprovati e le frodi.
Inoltre se un professionista viene considerato un cattivo cliente dalla stessa compagnia assicuratrice in alcuni casi può essere negata la copertura.
Ciò si verifica quando i commercialisti hanno problemi giudiziari pendenti dal punto di vista legale e fiscale oppure presentano una lunga storia di risarcimenti nei confronti dei propri clienti.
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Esiste la retroattività dell’assicurazione?
Quando si sottoscrive un’RC professionale commercialisti bisogna tenere in considerazione che alcune proposte mettono a disposizione persino l’opzione della retroattività.
In questo modo il commercialista risulta avere una copertura adeguata anche per l’attività lavorativa svolta prima della firma del contratto e non soltanto dal momento della stipula.
Bisogna ricordare che il periodo di retroattività precedente la sottoscrizione dell’assicurazione varia in base alle condizioni contrattuali.
In genere le varie compagnie assicuratrici mettono a disposizione diverse soluzioni con 10, 5 oppure 2 anni di retroattività.
Solo dietro richiesta esplicita del cliente è possibile erogare una retroattività illimitata, in grado di coprire l’intera attività lavorativa svolta dal commercialista prima dalla stipula della polizza.
Ovviamente maggiore è la durata dell’effetto retroattivo e più elevato risulterà essere il premio mensile che l’assicurato deve versare alla compagnia.
Conclusioni
Oltre a essere obbligatoria per legge, la Responsabilità Civile Professionale risulta essere molto utile al soggetto assicurato e, proprio per andare incontro alle diverse esigenze delle varie categorie, le compagnie assicuratrici erogano un’ampia gamma di prodotti e offerte.
Infine le condizioni contrattuali possono prevedere varie clausole, alle quali bisogna porre la giusta attenzione.
Come abbiamo spiegato in questo altro post, una polizza Rc professionale dovrebbe essere valutata insieme ad un esperto, che possa consigliare al meglio il professionista.
Anche perchè spesso, soprattutto online, risparmiare sul premio vuol dire privarsi di garanzie importanti.
Tutto bene se ciò avviene consapevolmente, ma sarà sempre così?
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Inoltre, crediamo possa interessarti anche il nostro articolo che parla dell’assicurazione rc professionale!

Polizza di tutela legale: come scegliere la migliore
Se ti stai chiedendo come funziona una polizza di tutela legale, cosa copre, quanto costa e come scegliere la migliore in circolazione, sei nel posto giusto.
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Per capire di cosa si tratta prova ad immaginare cosa potrebbe succedere se ti dovessi trovare improvvisamente in una di queste situazioni:
- un cliente a cui hai somministrato una prestazione professionale ti accusa di negligenza e ti fa causa per chiedere i danni;
- ricevi un avviso di garanzia a seguito di una presunta condotta scorretta della tua azienda;
- sei vittima di un incidente stradale e la persona che ti ha tamponato la macchina non vuole fare la constatazione amichevole perché dice che è stata colpa tua;
- il titolare e i tuoi colleghi ti fanno del mobbing;
- la società edile a cui hai commissionato i lavori di ristrutturazione ti danneggia significativamente una parte di casa;
- un vicino di casa si rifiuta di pagare le spese condominiali.
Ecco, questi sono solo alcuni degli esempi di situazioni fuori dal tuo controllo e in cui si manifesta l’esigenza di far valere i tuoi diritti legali.
Perché è opportuno tutelarsi
Quando un evento su cui non hai il controllo presenta degli effetti economici rilevanti in termini di costi legati all’assistenza e al supporto di un avvocato, potresti ritrovarti nella condizione di non avere abbastanza risorse finanziarie per affrontare la situazione.
Questo è uno dei principali motivi per cui molta gente finisce per non esercitare i propri diritti.
Accettano i danni e le conseguenze negative di un evento avverso, pur di evitare l’esborso di spese legali troppo onerose e incerte.
Eppure esiste una soluzione che risolve questo problema: la sottoscrizione di un’assicurazione di tutela legale.
Con una polizza di questo tipo potrai evitare il rischio di non riuscire a sostenere economicamente i costi di un avvocato.
Vediamo quindi come funziona questa polizza, cosa copre, quanto costa e come scegliere la migliore in circolazione.
Compila il form sottostante e ti metteremo in contatto con un esperto locale che ti aiuterà nella scelta della tua polizza di Tutela Legale, in modo gratuito e senza impegno!
Come funziona la polizza di tutela legale
Che cos’è e cosa copre la polizza di tutela legale?.
Questo tipo di polizza è ancora poco conosciuta, anche se molto efficace.
A fronte del pagamento di un premio, l’assicurazione si fa carico delle spese legali che possono nascere dovendo affrontare delle controversie civili o penali.
Mette così a disposizione le prestazioni professionali di un avvocato che si occupi di difendere i tuoi interessi nelle sedi giudiziali e stragiudiziali.
Esempio: una persona subisce un sinistro, come dovrebbe procedere?
Innanzitutto, per poter avviare il procedimento di copertura, dovrà informare nel più breve tempo possibile la compagnia assicurativa.
Successivamente dovrà fornire loro tutti i suoi dati e i documenti necessari ad avviare il processo di tutela legale.
Da questo punto di vista esistono dei termini temporali precisi e descritti nel contratto di polizza, che dovrai controllare attentamente per sapere come fare per far scattare la copertura.
La protezione legale si attiva sia se i tuoi interessi messi in pericolo da terzi, sia che sia tu stesso a decidere di volersi tutelare per un torto subito.
Un’assicurazione di tutela legale ti permette quindi di:
- avere accesso a competenze giuridiche altamente qualificate;
- avere la possibilità di ricevere un supporto concreto e adeguato alle tue esigenze specifiche.
Come si muovono le compagnie d’assicurazione
La tua compagnia assicurativa, al fronte alla minaccia di una causa giudiziaria, proverà in primis a trovare un accordo e una risoluzione stragiudiziale della controversia.
Agire in questo modo permetterà di evitare un processo e l’esborso di eventuali spese legali.
L’aspetto positivo è che anche le spese connesse a questo tentativo verranno comunque coperte dall’assicurazione.
Se però questa strada non dovesse portare i frutti sperati allora verrà nominato un avvocato e si procederà nella gestione della causa.
Nello specifico, le spese che vengono sostenute dall’assicurazione di tutela legale riguardano:
- la parcella del professionista che si occupa di gestire la tua pratica legale;
- i costi da sostenere per portare avanti il procedimento (indagini, denunce, querele, istanze, spese di giustizia);
- i costi legati alle eventuali perizie tecniche.
Sei interessato ad una polizza di Tutela Legale? Parla ora con un esperto locale che ti aiuterà nella scelta della polizza migliore!
Chi sono i soggetti coinvolti in una polizza di tutela legale?
I soggetti che possono usufruire di una polizza di tutela legale sono le persone fisiche e le persone giuridiche.
Normalmente ne fanno maggiore uso i liberi professionisti e gli imprenditori, perchè sono consapevoli di essere sottoposti a maggiori rischi di contenzioso nello svolgimento della loro attività lavorativa.
Infatti, i pericoli di incappare in una controversia a seguito dello svolgimento della propria attività professionale sono decisamente rilevanti.
Il rischio è di mettere seriamente in difficoltà sia la professione stessa che la tenuta finanziaria dell’assicurato e del suo nucleo familiare.
Oltre a loro possono poi tranquillamente sottoscrivere questo tipo di polizze anche i privati cittadini che vogliono tutelarsi da problematiche di natura legale che possano presentarsi nel quotidiano.
Tra l’altro un vantaggio molto importante di queste assicurazioni è che sono estendibili anche al resto della famiglia.
L’unica condizione affinché si possano coprire familiari o conviventi è che questi soggetti rientrino all’interno dello stato di famiglia.
È possibile scegliere l’avvocato a cui affidare la propria causa?
Chiedersi se sia possibile scegliere l’avvocato a cui chiedere la consulenza è una domanda assolutamente legittima.
Normalmente le compagnie di assicurazione si avvalgono di convenzioni presso alcuni studi legali, a cui attingere nel caso in cui sia necessario attivare l’assicurazione di tutela legale.
In realtà però, a seconda dei casi, c’è spazio di manovra per poter nominare il proprio avvocato di fiducia.
La cosa migliore da fare è verificare con l’assicuratore quali sono i casi e le condizioni presenti nel contratto di polizza che permettono di scegliere autonomamente l’avvocato a cui affidare le pratiche legali.
Quanto costa una polizza di tutela legale?
Per sapere quanto costa un’assicurazione di tutela legale devi considerare alcuni fattori particolari che possono influire in modo determinante sul premio finale.
Normalmente la variabile principale che sposta significativamente il costo di questo tipo di polizze è la tipologia di eventi che si vuole coprire.
Qui è opportuno fare un’analisi di costo-opportunità, ovvero misurare la reale probabilità di subire un’eventuale causa civile o penale.
Devi inoltre considerare l’impatto economico che ciò potrebbe causare, per valutare la necessità di coprirti da questo evento.
Il consiglio che ti do è quello di confrontarti con un assicuratore esperto che sappia valutare la soluzione più adatta alle tue esigenze particolari, studiando la tua situazione personale e i relativi rischi legali che corri.
Se viene svolta un’analisi precisa ed accurata il premio può essere ragionevole e contenuto.
L’altro fattore che sposta gli equilibri riguarda il soggetto che contrae la polizza.
Il contraente
Se si tratta di una persona fisica il costo è significativamente più basso rispetto ad una persona giuridica, in quanto corre logicamente un rischio maggiore:
- in termini di probabilità che accada;
- di importo.
Normalmente l’assicurazione di tutela legale funziona a rimborso, per cui dovrai anticipare i costi che ti verranno poi restituiti dalla compagnia, in base agli accordi presi nel contratto.
Ad ogni modo, prima di firmare la polizza dovresti sempre verificare la presenza e il contenuto di alcune clausole particolari.
Vediamo quali sono.
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Clausole particolari
Quando vai a sottoscrivere il contratto di una polizza di tutela legale devi prestare molta attenzione ad alcune clausole particolari, per evitare di rimanere senza copertura proprio nel momento di maggiore bisogno.
La prima cosa di cui ti devi preoccupare sono le esclusioni, ovvero l’elenco di tutte le cause in cui la compagnia non si impegna a coprire le spese legali.
Ad esempio viene spesso escluso il settore che riguarda il diritto di famiglia (donazioni, successioni, separazioni, affidi ecc…), così come alcune controversie relative alle compravendite immobiliari.
Un altro elenco di clausole particolari che devi controllare sono le limitazioni che possono cadere sulle voci di spesa.
Si tratta di situazioni in cui la compagnia può rifiutarsi di rimborsare le spese legali, come ad esempio:
- spese amministrative;
- quelle per un secondo legale;
- quelle per la compilazione e la presentazione di alcuni atti giudiziari particolari.
Infine, un altro aspetto rilevante sono i massimali di spesa, in quanto non tutte le voci di costo vengono coperte in modo incondizionato.
Controlla quindi quali sono questi limiti, in quanto potrebbero comportare delle spese rilevanti.
Il consiglio che ti diamo è di confrontarti con il tuo assicuratore per capire come puoi accedere ad una copertura più consistente di quella generalmente prevista.
Come scegliere la migliore assicurazione di tutela legale
Dopo tutto quello che abbiamo visto è ora il momento che tu capisca come scegliere la migliore assicurazione di tutela legale in circolazione.
L’obiettivo che ti devi porre è trovare il giusto equilibrio tra costi e coperture.
Come hai potuto vedere, il primo passaggio fondamentale è analizzare il reale bisogno di copertura, per evitare di incappare in un premio troppo alto.
Poi è necessario che tu verifichi e studi nel dettaglio alcune clausole particolari, come le esclusioni le limitazioni e i massimali.
In definitiva, per scegliere la migliore assicurazione di tutela legale è fondamentale che tu ottenga, con un consulente esperto:
- un’analisi della tua situazione specifica;
- un preventivo su misura per le tue esigenze.
Compila il form sottostante e ti metteremo in contatto con un esperto locale che ti aiuterà nella scelta della tua polizza di Tutela Legale, in modo gratuito e senza impegno!
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